Arco, i vigili del fuoco salvano la vita al bebè
Tragedia evitata per un soffio alla Coop di Arco grazie all’intervento di Maciej Olkiewicz e Jari Paternoster
ARCO. «Lì per lì, quando l’addetto del banco macelleria si è avvicinato chiedendoci aiuto, pensavo a un principio d’incendio o qualcosa del genere. Poi, però, ho visto una donna in ginocchio, sopra un neonato, che continuava a chiamare il figlio per nome, come se lo volesse svegliare. Purtroppo aveva smesso di respirare già da alcuni istanti».
La voce è calma, come se stesse narrando l’ordinaria amministrazione. In realtà, è solo il tono ad essere pacato perché l’animo di Maciej Olkiewicz, ventiduenne vigile del fuoco del corpo di Arco (da otto anni), è in subbuglio da alcuni giorni, da quando, domenica, ha salvato la vita a un neonato di pochi mesi che stava soffocando per colpa di un pezzetto della bottiglietta di plastica che aveva ingerito mentre con la mamma era nel negozio Coop di via Galas ad Arco.
Solo la prontezza di riflessi e la preparazione di Olkiewicz e del suo collega, il vigile del fuoco aspirante Jari Paternoster, 19 anni, fresco di maturità scolastica, ha evitato il peggio. I due arcensi, domenica mattina, erano alle prese con la spesa per il pranzo quando è scattato l'allarme.
Maciej Olkiewicz ha impiegato solo un istante a capire la gravità della situazione e a entrare in azione: «Ho quasi preso di forza il bimbo dalle mani della mamma e ho cominciato a praticare la manovra di Heimlich, la tecnica per rimuovere un’ostruzione delle vie aeree. Nei bimbi così piccoli è un’operazione molto delicata ma in quel momento era l’unica possibilità di salvare il bimbo: ancora pochi secondi e le conseguenze, per lui, sarebbero state drammatiche, fatali».
Mentre il vigile del fuoco attuava la manovra, il giovane collega tratteneva la mamma che era molto spaventata e ignara di ciò che le stava succedendo intorno.