«Amsa non ha colpe, a monte c’è la responsabilità politica»

ARCO. La decisione di Amsa di pagare, attraverso una transazione stragiudiziale, la società G&P Servizi esclusa dal bando per la gestione della piscina per evitare il pronunciamento del Tar accende...



ARCO. La decisione di Amsa di pagare, attraverso una transazione stragiudiziale, la società G&P Servizi esclusa dal bando per la gestione della piscina per evitare il pronunciamento del Tar accende il dibattito politico e punta nuovamente i riflettori, indirettamente, anche sull’amministrazione comunale. Secondo il consigliere di opposizione Giovanni Rullo non è Amsa che va giudicata, ma la stessa giunta arcense. «Amsa non ha particolari colpe - spiega Rullo - ha cercato di fare gli interessi dettati dalla linea politica comunale. Bisogna, invece, andare a vedere quello che c’è a monte, ossia un atto politico, una delibera che indica come in quella struttura solo chi ha una squadra agonistica di nuoto può sviluppare corsi all’interno, e qui abbiamo solo l’Amici Nuoto Riva. Per me la gara è da annullare». Sull’argomento interviene anche il vicesindaco Stefano Bresciani, che ha la delega sui rapporti fra il Comune e l’Amsa. Bresciani ci tiene a chiarire proprio il punto relativo all’attività corsistica. «Amici Nuoto Riva - racconta il vicesindaco - ha a disposizione bagnini e operatori che possono svolgere l’attività sportiva e nel contempo fanno assistenza ai bagnanti. Questo gli consente un’economia di scala. La cosa va avanti da anni, ma quest’anno abbiamo deciso di normarla inserendo chiaramente nel bando questo aspetto. L’Amici Nuoto Riva, che è l’unica società che svolge attività natatoria, necessita della piscina parimenti ai ragazzi della pallanuoto, quindi gli vanno riconosciuti gli spazi per lo svolgimento dell’attività sportiva e delle attività collaterali che concorrono a finanziare la società sportiva stessa». Invece, sulla decisione di Amsa di risolvere in via stragiudiziale la questione del bando, Bresciani spiega che: «partecipando come uditori, il sindaco ed io, eravamo a conoscenza della cosa. Su indicazione dei propri legali Amsa ha fatto una riflessione in termini di economicità. Di fronte a una situazione che poteva creare dei disagi, anche al servizio della piscina, i sessanta mila euro risparmiati alla fine valevano certamente la transazione». (l.o.)















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