«Al Linfano il nuovo parco Sigurtà»
Il cda rinnovato di Amsa guarda già al futuro: nel progetto si vogliono coinvolgere il Muse e la Fondazione Mach di S.Michele
ARCO. Il cda di Amsa riconfermato in toto (comprese le cariche) con la sola aggiunta del quinto consigliere Gloria Bertoldi entrata al posto del dimissionario Stefano Mandelli ha già le idee chiare per il prossimo triennio e mette sul tavolo delle decisioni una proposta per i terreni del Linfano, in particolare per quelli a nord della statale su cui tanto si è discusso in fase di approvazione del nuovo piano attuativo. Amsa guarda con forte interesse alla creazione di un parco verde sullo stile del Giardino Sigurtà nel veronese o del parco botanico di Castel Trauttmansdorff a Merano. Una proposta non solo dichiarata ma che è già in fase di studio per capire se i quattro ettari di terreno a disposizione possano bastare alla sostenibilità economica di un progetto piuttosto ambizioso e oneroso.
La volontà è quella di intrecciare sinergie, istituzioni ed enti passando dal Muse fino ad arrivare all’istituto di San Michele all’Adige per creare un’ampio giardino con alberi ad alto fusto, fiori, piante profumate, siepi e labirinti “verdi” nel quale inserire una piccola struttura dove inserire un bar - ristorante e delle aule didattiche per progetti universitari o formativi. Come per Sigurtà e Trauttmansdorf l’entrata al parco sarà a pagamento, ma Amsa in collaborazione con il sindaco Alessandor Betta hanno già pensato alla possibilità di realizzare una tessera per i residenti che permetta un accesso a prezzo simbolico. Se la sostenibilità economica reggerà si tratterebbe di una piccola rivoluzione verde subito alle spalle del Garda che diverrebbe punto d’interesse sia turistico che scientifico.
«Con l’approvazione del piano attuativo del Linfano - ha spiegato Veronesi - ci siamo mossi per dare una risposta non solo alle aree a sud della statale, sulle quali esiste una progettualità più definita, ma anche sulle dibattute aree a nord. Di sicuro - ha precisato - si realizzerà il parcheggio togliendolo dalla fascia lungolago che, liberata dalle auto, sarà trasformata in verde pubblico con prato, piante e giochi per bambini. Già in questi giorni - ha spiegato il presidente - abbiamo avviato degli studi per capire i costi di realizzazione e la sostenibilità economica di un parco botanico, tenendo conto di avere superfici inferiori rispetto ai diretti concorrenti nel veronese e nel meranese. Stiamo lavorando - ha assicurato Veronesi - affinché questa idea si possa realizzare».
L’indicazione di massima è quella di puntare sui cinque sensi. Chi entrerà nel giardino del Linfano dovrà essere sopraffatto da profumi, colori, suoni della natura e trovare nel punto ristorativo i gusti del territorio. Entusiasta Alessandro Betta che guarda con favore alla proposta non dimenticando le difficoltà avute per arrivare all’approvazione del piano attuativo. «In questo giardino botanico troveranno espressione anche i prodotti naturali locali - ha spiegato -. Dall’ulivo al broccolo di Torbole. È un’idea importante che andrà a creare sinergie importanti aumentando il valore non solo della proposta arcense ma di tutto il Garda trentino. Proprio per questo non è da escludere che in un futuro, arrivati ad avere una progettazione ben definita si possa convogliare in questa idea qualche risparmio del Fondo Territoriale di Comunità». Se questa proposta trovasse rapide conferme sarebbe l’ufficiale declino del trasferimento a nord della Lidl e della realizzazione di un ipotetico capeggio.