Altri 680 sanitari no-Vax sospesi in Alto Adige
Vanno ad aggiungersi agli altri 399 a casa senza stipendio da settimane. Le carenze di personale avranno inevitabili conseguenze sui servizi con ulteriori tagli a posti letto e prestazioni
BOLZANO. Stanno per partire altre 680 sospensioni per altrettanti sanitari no-Vax altoatesini.
Sono dipendenti dell’Asl, cliniche private, farmacie, case di riposo.
«Tecnicamente - spiega Marco Cappello, direttore di ripartizione legale ed affari generali presso l’Asl, che in prima persona assieme al suo staff sta seguendo dall’inizio le complesse procedure - il decreto Draghi li definisce atti di accertamento di inosservanza dell’obbligo vaccinale.
È il passaggio finale: precede la sospensione dal servizio e dallo stipendio fino al 31 dicembre che scatta nelle 48 ore successive. Solo per qualcuno è ipotizzabile che il datore di lavoro possa individuare lo spostamento ad altro servizio».
I nuovi 680 sanitari sospesi andranno ad aggiungersi ai 399 che sono già a casa da settimane senza stipendio. Parliamo in totale di 1.079 sanitari in meno in un settore che soffre già pesantemente per la cronica carenza di personale.
Impossibile pensare di rimpiazzarli con nuove assunzioni, perché sono figure professionali che sul mercato sono ricercatissime da tutti e non si trovano.
Ad aprile, quando è entrato in vigore il decreto Draghi in Alto Adige su un totale di 22 mila operatori sanitari, i non vaccinati erano 3.964. Nel frattempo si sono immunizzati in 1.968. Rimangono 1996 irriducibili. Di questi 662 sono dipendenti dell’Asl.
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