Stalla, nuovo «no» al referendum
Ledro, la lettera dei due garanti: «Non c’è ancora un regolamento comunale»
LEDRO. Inaspettata svolta nella travagliata vicenda della costruzione di una stalla per ospitare 120 capre nella piana di Santa Lucia a Bezzecca. Dopo un’attesa di mesi è stata dichiarata inammissibile la richiesta di indire un referendum propositivo popolare con l'obiettivo di bloccare la realizzazione dell'allevamento in una zona di notevole interesse storico ed artistico. Su quei prati il 21 luglio 1866 si svolse la parte principale della battaglia garibaldina presente l’Eroe dei Due Mondi con 120 morti e circa 450 feriti, poi in parte deceduti. Inoltre ci sono la cinquecentesca chiesetta di Santa Lucia in Pratis, la più antica della valle, un biotopo situato in un ambiente ancora incontaminato. Lo hanno comunicato i due componenti del Comitato dei Garanti del Comune di Ledro, Martino Filippi ed Angelo Gidiuli, con una lettera inviata all’amministrazione comunale, al giudice del Tribunale di Rovereto Consuelo Pasquali, che a febbraio aveva emesso una sentenza attinente l’operatività del referendum, ed alla Giunta Provinciale. La presidente di questo Comitato Anna Gnuffi si è dichiarata incompatibile a decidere avendo sottoscritto la richiesta referendaria. I due Garanti hanno rigettato la richiesta di consultazione popolare basata su tre quesiti: promuovere iniziative per valorizzare l’evento risorgimentale, la collocazione di un cippo o di un monumento commemorativo ed il parere dei concittadini della presenza di impianti zootecnici in questo particolare luogo. Le motivazioni del diniego riguardano, tra l’altro, i firmatari dell’istanza referendaria, di cui 44 di essi sono senza riferimento ad un documento d’identità, 13 non riportano la residenza completa. Mancano, inoltre, l’autenticazione delle firme, il nominativo di chi le ha raccolte ed il luogo dove è avvenuto. La materia urbanistica è disciplinata da leggi e regolamenti.
Nella lettera, in premessa, i due Garanti hanno espresso varie considerazioni, innanzitutto, non è stato ancora redatto ed approvato un regolamento comunale sul delicato argomento referendario. Le sottoscrizioni devono essere raccolte in municipio con la metodologia delle liste elettorali e non su “carta anonima”. Lo statuto municipale ammette la possibilità di referendum frazionali, come richiesto dai presentatori, e comunali, ciò non è ammissibile perché le vicende garibaldine hanno spaziato in vari paesi. (a.cad.)