«Raccolta fondi per ricostruire il castello» 

Drena, la proposta dell’assessore arcense Ricci: «Non facciamoli sentire soli». Domani il vertice in Provincia


di Leonardo Omezzolli


DRENA. «Lunedì (domani per chi legge) il sottoscritto, i tecnici della Sovrintendenza e il sindaco di Drena si troveranno per fare il punto della situazione e per capire come muoversi». Così Tiziano Mellarini, assessore provinciale alla cultura, ha preso parola dopo il rovinoso crollo che ha interessato la cinta muraria. «È ancora troppo presto per fare programmi sul tipo di intervento e sulla tempistica - specifica Mellarini - ma è pacifico l’intervento della Provincia». Una rassicurazione non da poco per Tarcisio Michelotti, sindaco di Drena, che anche ieri ha passato gran parte della giornata al fianco della Protezione civile e dei vigili del fuoco per assistere e coordinare i primi essenziali interventi di disboscamento e pulizia dei versanti rocciosi al fine di arrivare a puntellare in tutta sicurezza le mura rimaste in piedi ed evitare, quindi, che queste possano crollare su se stesse aumentando esponenzialmente il danno al patrimonio storico culturale e pubblico di Drena.

L’assessore arcense Tomaso Ricci, particolarmente colpito dalla vicenda, lancia un appello: «Le amministrazioni dell’Alto Garda, realtà come il Bim o la Cassa Rurale, i privati, contribuiscano ai costi di ricostruzione del castello, risorsa importantissima per Drena. Facciamo sentire che non sono soli, che il loro, è il nostro problema».

La Provincia in questa spiacevole e imprevista vicenda sarà comunque al fianco dell’amministrazione che permane tutt’ora molto preoccupata per il futuro del maniero e per la fitta programmazione che si è stati costretti a sospendere. «La giornata del primo giugno è stata molto impegnativa - ha raccontato Michelotti - e anche questa notte (ieri) ho dormito poco. Stamattina va un pochino meglio e a poco a poco mi sto riprendendo dallo shock». Intorno al castello è ancora un brulicare di uomini costantemente al lavoro per la sicurezza del maniero, della strada sottostante e della ferrata Rio Sallagoni. «Siamo già passati all’operatività - ha affermato Michelotti - Ho qui la Protezione civile e stiamo lavorando in sinergia con i vigili del fuoco del distretto Alto Garda (Riva, Arco, Dro e Drena) e di Trento per dare sicurezza ai muri che son rimasti in piedi vicini alla voragine. In questo modo avremmo il tempo di pensare al resto e a come intervenire per “riparare” lo squarcio”. Mi auguro - ha poi sottolineato Michelotti - che ci sia buon senso nella pubblica amministrazione provinciale e che mi sia vicino in questa delicata fase. Lunedì (domani) - continua il sindaco drenense - la prima cosa che farò sarà incontrare l’assessore Mellarini».

Durante tutta la giornata di ieri più squadre operative si sono alternate nella pulizia del crinale sottostante le mura lacerate dal crollo dando avvio alla prima importante fase di messa in sicurezza. Sul futuro del maniero, sulle modalità di intervento e sulla sua riapertura qualche risposta certa la si avrà dopo gli incontri tra Provincia, Comune e Sovrintendenza.













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