Prima le grida disperate e poi lo schianto al suolo 

Pasqua funestata dall’incidente mortale ai piedi del monte Brento: a perdere la vita un jumper austriaco di 50 anni, precipitato sotto gli occhi dei climber


di Gianluca Marcolini


DRO. Lo hanno sentito urlare. Un grido terribile, raggelante, di terrore puro. L’urlo di un uomo che stava precipitando a 200 chilometri all’ora verso il suolo, andando dritto incontro alla morte.

Il Monte Brento consegna alle cronache, purtroppo, un nuovo incidente mortale con protagonista un base jumper. L’ennesima tragedia e la prima croce del 2018, sperando con tutte le forze che possa essere anche l’ultima. A perdere la vita, nella giornata di Pasqua, è stato un cinquantenne austriaco, Johann Adam Gruenwald, giunto a Dro, assieme ad un amico, a trascorrere il ponte pasquale, anche per lanciarsi nel vuoto dal Becco d’aquila, nel cielo sopra Gaggiolo.

L’incidente è avvenuto poco prima delle 13. Il compagno di salto dell’austriaco si è lanciato per primo, portando perfettamente a compimento il volo e quindi l’atterraggio. Poi è toccato a Gruenwald prendere coraggio e tuffarsi nell’azzurro del cielo altogardesano. La discesa è durata qualche attimo. Il jumper, con ogni probabilità, era diretto verso la piazzola dell’elisoccorso, in località Bene, dove arriva e parte l’elicottero durante tutti gli interventi di soccorso ai climber in parete oppure per prestare aiuto ai biker che ruzzolano lungo i sentieri fra i boschi. Ma anche per recuperare i jumper che finiscono (è capitato diverse volte) sugli alberi.

Qualcosa, nel volo del cinquantenne austriaco, non ha funzionato. L’ipotesi più credibile è che abbia perso istanti preziosi nel tentativo di estrarre la vela al momento giusto e poi non è più riuscito a farlo forse anche in preda al panico, vedendosi avvicinare drammaticamente alla terra. Si è certamente reso conto di ciò che gli stava capitando e del destino che si parava di fronte: una cordata di climber, impegnati a salire lungo la parete del Brento, ha udito nitidamente le urla dell’uomo mentre precipitava verso il suolo. Sono stati loro a lanciare l’allarme nel momento in cui hanno capito cosa era appena successo. E lo stesso hanno fatto alcuni biker: mentre pedalavano lungo il sentiero ai piedi della montagna hanno visto, fra gli alberi, a pochi metri dalla stradina forestale, il corpo ormai senza vita del povero austriaco.

A quel punto si è messa in moto la macchina dei soccorsi e nel giro di pochi minuti sono arrivati gli uomini del Soccorso alpino della Stazione di Riva, l’elisoccorso, i carabinieri di Dro, i vigili del fuoco di Dro.

La salma di Johann Adam Gruenwald è stata trasportata nella camera mortuaria in attesa del nullaosta per il trasferimento in Austria e per la sepoltura.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano