La comunità di Dro in lutto: «Intitoliamo il centro sportivo di Oltra a Loris Angeli»
L’idea lanciata attraverso i social per ricordare l’ex presidente deceduto lunedì 10 maggio e che ha trasformato in realtà il sogno della sua gente
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DRO. Il suo sogno, Loris Angeli, lo ha cullato tenacemente durante tutti i giorni della sua vita, senza smettere un solo momento, neppure dopo i molti trionfi sportivi e i tanti obiettivi raggiunti. Non ha mai smesso di inseguirlo perché non si limitava a sognare coppe e campionati e perché il suo sogno non aveva a che fare (soltanto) con il calcio. Il sogno di Loris Angeli era lo stesso di una comunità, quella di Dro, da sempre costretta a recitare il ruolo di figlia di un dio minore: troppo piccola per essere grande, troppo lontana dal lago per essere gardesana, troppo legata alle sue tradizioni per sentirsi totalmente e realmente emancipata. Dro relegata da sempre e per sempre nella scia di Arco e Riva.
Loris Angeli non bramava la semplice affermazione sportiva, ma sognava per la sua Dro una sorta di affrancamento, voleva regalarle un ruolo non più da comprimaria e voleva che si accendessero finalmente i riflettori sulla comunità di neppure (allora) 5mila anime; con tenacia persino commovente riuscì nel suo obiettivo. E ci riuscì grazie al calcio, permettendo a Dro di primeggiare come mai era successo prima nella storia di questa comunità, conquistando il proscenio sportivo prima provinciale e poi regionale e portandone il nome in giro per mezza Italia, sui campi della serie D e nelle città che incontrava di domenica in domenica.
Ecco perché i suoi concittadini, non solo le generazioni di giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi, ricorderanno per sempre l’ex presidente della squadra di calcio, che per 40 anni si è speso senza risparmiarsi. Ha dunque ragione chi, in questi giorni, ha lanciato sui social la proposta di intitolare lo “stadio” di Oltra, il centro sportivo casa della squadra gialloverde, al grande presidente, deceduto lunedì 10 maggio, all’ospedale di Arco, all’età di 73 anni, dopo una battaglia che ha affrontato con l’immancabile coraggio e determinazione.
La comunità intera si è stretta intorno alla moglie Adriana in un abbraccio colmo di affetto e in tanti, seppur nel rispetto delle misure antiCovid, hanno voluto dare a Loris Angeli l’ultimo saluto, partecipando alle esequie che si sono svolte, mercoledì, nella chiesa parrocchiale. Ma tutto il calcio provinciale sarà ora chiamato a tributare il doveroso omaggio al presidente che ha trasformato in realtà il sogno della sua gente.