«Impossibile vietare il base jumping»
Mellarini, in risposta ad un’interrogazione, ribadisce che non vi sono strumenti per fermare i salti
DRO. Ci si è provato e riprovato. Periodicamente si torna a parlarne. Ma se di anno in anno le vittime del base jumping aumentano, «non esiste una normativa che consenta alle amministrazioni di vietare o regolamentarne la pratica». Così ha ancora una volta ribadito l'assessore alla cultura e allo sport della Provincia di Trento, Tiziano Mellarini, nel rispondere all'ultima – ennesima – interrogazione in materia.
A schierarsi contro questo sport estremo sono stati, negli anni, in tanti, tra assessori e consiglieri provinciali (a partire, di fronte alle prime vittime, da Iva Berasi) e rappresentanti dell'amministrazione comunale. E ad ogni nuovo incidente, a ogni nuovo schianto mortale, i nomi pronti a dar battaglia ai lanci aumentano. Ultimi, in ordine di tempo, i consiglieri provinciali Gianfranco Zanon (primo firmatario), Marino Simoni e Walter Viola, che hanno presentato un'interrogazione nella quale si chiedeva di «vietare la pratica del “lancio con la tuta alare”, nuova disciplina del paracadutismo, così da limitare, per quanto possibile ed almeno nella nostra provincia, i sinistri causati da questo sport, a salvaguardia degli atleti, ma concentrando anche l'attenzione al limitare le spese sostenute dai soccorritori». Decine, infatti, i casi in cui i lanci adrenalinici dal monte Brento e dalla Paganella, sono per varie ragioni finiti in tragedia.
Un problema che si è tentato di arginare vietando l'accesso alle cime di lancio lungo i sentieri principali: dalle stanghe disposte al limitare delle vie (come quella disposta dal Comune di Arco in località San Giorgio), al controllo - con tanto di multe – dei mezzi che transitano lungo le strade di tipo B. Una battaglia su più fronti, dunque, che si è, tuttavia, fino ad oggi rivelata fallimentare: i base jumper continuano a praticare il loro sport, alla ricerca di adrenalina, mentre continua a mancare una legge che la disciplini. (k.d.e)