Gigajoy, deserta la gara per vendere arredi e giochi
Nessuna offerta alla scadenza: il liquidatore ha già fissato la nuova asta per il 25 settembre con base di 120mila euro
DRO. È andata deserta. Nessuna offerta, nessun acquirente. La prima gara non ha sortito effetto ma ce ne saranno altre tre (già messe in calendario dal liquidatore nominato dal tribunale) nella speranza di trovare un compratore almeno per i beni mobili, visto che il tentativo di mettere all’asta l’azienda in blocco (quindi con annesso contratto di affitto dell’immobile) non aveva sortito risultato lo scorso aprile.
Il destino del Gigajoy, la cittadella del divertimento di Dro che aveva aperto i battenti nell’ottobre del 2015, rimane avvolto in una nube di incertezza. Il commercialista arcense Alberto Bertamini è impegnato nel tentativo di recuperare la somma più alta possibile mettendo in vendita quanto è rimasto dopo la decisione della Provincia di porre in liquidazione coatta la cooperativa che gestiva l’attività all’interno della struttura posta sulla statale per Trento, all’altezza dell’abitato di Ceniga. Fallito il tentativo di arrivare alla cessione aziendale si è deciso di mettere all’asta solamente i beni mobili, ovvero gli arredi, le attrezzature e i giochi. Nell’elenco sono compresi i tavolini, le sede, il bancone del bar, gli elementi della cucina, i lampadari ma anche i videogame, le piste da bowling, i gonfiabili per i bambini più piccoli. Insomma, tutto ciò che è contenuto all’interno del Gigajoy e che era stato comperato per dare avvio all’attività commerciale che ha avuto durata molto breve.
La base d’asta, ieri, era di 161mila euro, ci si riproverà il 25 settembre (alle 10, le offerte dovranno pervenire al liquidatore entro mezzogiorno del giorno prima) con un prezzo d’asta ribassato (120mila euro). Se anche la seconda gara andrà deserta ce ne saranno altre due che si terranno il prossimo 5 ottobre (stesso orario e stesse modalità) con una base d’asta di poco superiore ai 90mila euro e infine il 19 ottobre (basta d’asta finale 80mila euro).
Qualche interessamento, il commercialista Bertamini, l’ha registrato nelle scorse settimane, che farebbero pensare ad un positivo esito della vicenda, ma finora nessuno si è palesato formalmente.
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