«Fusione con Dro, niente segreti» 

Il sindaco di Drena Michelotti replica alle critiche: «Diamo tutte le informazioni»



DRENA. «È chiaro che ognuno abbia la propria opinione, ma dire che non si è coinvolto la comunità di Drena in modo adeguato è fuorviante». Tarcisio Michelotti, primo cittadino di Drena commenta le esternazione delle minoranze del proprio Comune circa la fusione dei due municipi di Dro e Drena. «Sono già due anni che si parla di fusione - precisa Michelotti - e dai questionari distribuiti si evince come la gente ne sia già abbastanza informata. Da sottolineare inoltre che noi siamo una comunità piccola. Ovviamente Dro che ha tre comunità ha dovuto fare tre incontri uno per nucleo». Secondo Michelotti quindi le proporzioni sarebbero identiche e il coinvolgimento oltre che le informazioni ai cittadini sarebbero state date. Informazioni che continueranno perché ora con l’avvio del nuovo processo di fusione avrà inizio un secondo momento partecipativo e informativo. «I consiglieri del mio Comune - ci ha tenuto a precisare - sono tutti adeguatamente informati allo stesso modo. Prima di ogni consiglio informo tutti su quanto si tratterà o vi è in discussione per dare a tutti le medesime informazioni. Nulla è celato o nascosto». Per le minoranze drenensi uno dei fulcri del no è il dictat dei soldi. «Non si può sottovalutare il problema - analizza il sindaco di Drena - la parte ordinaria del bilancio, quella che rappresenta la benzina per far funzionare la macchina del Comune con i servizi alle persone e le spese fisse si sta di anno in anno esaurendo. Le cause sono le mancate entrate che un comune come il nostro non riesce ad avere e il fatto che le normative provinciali ci penalizzano. A suo tempo ho fatto una battaglia personale per la salvaguardia dei piccoli comuni, ma ora con questa norma non possiamo fare altrimenti, la Provincia chiude i rubinetti». Anche le gestioni associate per Michelotti non sono una soluzione adeguata: «Queste appesantiscono gli uffici comunali».













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