Pastore condannato 

Con le pecore devasta un orto

Riva. Quella tra pastori e agricoltori è una “guerra” vecchia come il mondo. In Africa ci sono nazioni in cui la si risolve ancora proprio come una guerra: sparandosi addosso. Nella Busa l’evoluzione...



Riva. Quella tra pastori e agricoltori è una “guerra” vecchia come il mondo. In Africa ci sono nazioni in cui la si risolve ancora proprio come una guerra: sparandosi addosso. Nella Busa l’evoluzione ha portato dal fucile alla denuncia, ma la sostanza cambia poco. Nel gennaio 2017 Benedetto Omezzolli, professione agricoltore, ha trovato il proprio campo, circa un ettaro coltivato a diverse varietà di cavolfiore, altri ortaggi e alberi da frutto, completamente devastato. A poche centinaia di metri stabulava un gregge di circa 200 pecore, attorno alla roulotte del pastore. Dal campo al recinto, una traccia continua di escrementi, impronte e piante brucate. Omezzolli ha concluso che ad avere provocato il disastro fossero state quelle pecore. Curate da Antonio Giuliani, 60 anni, residente in zona. Una deduzione abbastanza logica, sia per le tracce, sia perché quello di Giuliani è l’unico gregge a vagare tra Arco e Riva.

Era già successo nei tre inverni precedenti, ha spiegato ieri Omezzolli al giudice Peloso, e aveva sempre risolto chiedendo a Giuliani di tenere le proprie bestie fuori dal suo campo. Alla quarta ha denunciato l’accaduto ai carabinieri. Che bussando alla roulotte, proprio da Giuliani erano stati accolti sentendosi confermare che le pecore erano sue. Da qui il processo, per danneggiamento aggravato. Che ieri mattina si è chiuso con la condanna di Giuliani a 6 mesi. La difesa aveva puntato sulla assenza di dolo: Giuliani non avrebbe “voluto” provocare quei danni. Ma il giudice deve aver concluso che chi fa pascolare le pecore in un orto altrui il dubbio che dei cavolfiori non sarebbe rimasta nemmeno una foglia se lo dovrebbe far venire. L.M













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