Betta, Bazzanella e Potere al Popolo: parole di condanna
ARCO. Inevitabili le reazioni della classe politica locale alle esternazioni divulgate sui social dai candidati alle provinciali della Lega Nord Luca Grazioli (anche consigliere comunale a Riva del...
ARCO. Inevitabili le reazioni della classe politica locale alle esternazioni divulgate sui social dai candidati alle provinciali della Lega Nord Luca Grazioli (anche consigliere comunale a Riva del Garda) e Nicoletta Malfer (anche segretaria della sezione arcense) che si sono scagliati contro l’iniziativa rivolta ai bambini “Incontro dell’Amicizia” inserita nel calendario degli appuntamenti della “Settimana dell’Accoglienza” e contro il direttore delle elementari G.Segantini. «La scuola si occupa di tutto e di più - ha enfatizzato il primo cittadino di Arco Alessandro Betta - dall’integrazione alle droghe tutti progetti educativi che riguardano la società in continuo cambiamento. Le affermazioni dei due candidati hanno tutto il sapore di una bieca campagna elettorale. Affermare quei concetti significa buttare per aria il lavoro fatto dalla scuola, significa mettere in pericolo la formazione degli alunni. Sono - chiosa Betta - attacchi aberranti. Penso che il Medioevo fosse più avanzato». Dura anche la consigliera rivana nonché capolista di Autonomia Dinamica alle prossime elezioni Franca Bazzanella. «Dichiarare che nel ruolo degli insegnanti non è contemplato il “forgiare pensieri” - dichiara Bazzanella - dimostra di non aver la più pallida idea di quello che significa “istruire”. Dal latino “In + Struere”, costruire, comporre. L’istruzione è quindi un delicatissimo atto di edificazione, di creazione di un individuo e la complessità dell’atto risiede nella capacità degli insegnanti, dei genitori, dei politici, della vita stessa, di mettere a disposizione dei nostri figli i mattoni con i quali loro stessi dovranno a poco a poco costruire il proprio io, il proprio pensiero. La scuola - conclude - è il primo luogo che insegna al bambino a relazionarsi con l’altro e l’altrove, sia esso immigrato o più banalmente un compagno di una valle vicina». Condanna senza se e senza ma anche da Potere al Popolo: «La paura del contatto con culture diverse e dell'ascolto delle storie di migrazioni unita al disprezzo verso le capacità di comprensione dei bambini dice tutto del livello di questa parte di politica, preoccupata solo di mantenere chiuse le menti per poter continuare a lucrare voti». (l.o.)