Addio alla maestra Paolina, una vita per la cultura a Dro

Dro. Si è spenta ieri Paolina Leoni, da tutti conosciuta come “la maestra Paolina”: un pilastro della comunità droata e un esempio per molti. Aveva compiuto 100 anni lo scorso 6 agosto, con una festa...



Dro. Si è spenta ieri Paolina Leoni, da tutti conosciuta come “la maestra Paolina”: un pilastro della comunità droata e un esempio per molti. Aveva compiuto 100 anni lo scorso 6 agosto, con una festa adeguata ai tempi di emergenza sanitaria, ma sentita da tutti i suoi concittadini, tanti dei quali erano stati suoi allievi tra i banchi di scuola. Eppure, prima ancora che come colei che insegnava l’abbecedario, verrà come ricordata come colei che si è mossa per valorizzare la sua comunità e il passato del suo paese. Oggi, alle 14.30, il suo funerale.

Era il 1943, quando per la prima volta varcava la soglia di una classe, a Riccomassimo, vicino Storo, e il 1985 quando lasciava l’insegnamento, a Dro, per ritirarsi nel pensionamento. «Eppure mai – ricorda Sebastiano Matteotti, presidente del comitato pro Chiesa Sant’Antonio – si è ritirata, lasciando indietro la sua comunità: Paolina ci lascia in eredità ciò per cui si è davvero spesa tutta la vita, ovvero l’importanza della valorizzazione delle radici storiche del nostro paese e delle nostre famiglie».

Nominata Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel 2010, Paolina Leoni, è stata infatti – tra le sue innumerevoli attività, nel sociale e nella cultura - fondatrice, nel 1974, del Circolo culturale Amici dell’Oratorio di Dro, del quale è rimasta presidente fino al 2014.

Ma il suo interesse e amore per la cultura e il paese, aveva nel circolo il solo punto di partenza: «Dava sempre una mano, si spendeva sempre per gli altri, mettendo a disposizione le sue tantissime conoscenze e il suo buon cuore – continua Matteotti -. E a lei, poi, dobbiamo la Rievocazione storica del voto di Sant’Abbondio (o dei 12 sabati), avviata nel 1994, nonché il primo viaggio a Braunau, in omaggio ai profughi droati, cenigoti e premurandi della Prima guerra mondiale, nel 1996, che avviò la ricerca storica e la valorizzazione della memoria svolta negli ultimi anni dal Comitato pro Chiesa».

Paolina Leoni non lascia un marito o dei figli, poiché, alternativa nel suo tempo, mai si sposò e mai fu madre, ma lascia una famiglia composta da fratelli, cognati e nipoti, nonché, soprattutto, dagli innumerevoli “figli” dei suoi insegnamenti, dentro e fuori la scuola.

I funerali si terranno oggi, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale. K.D.E.

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