Teatro

A teatro con la lirica per accogliere la follia nelle sue profonde emozioni

Lo psichiatra Bettinazzi: “Portare in scena la patologia psichiatrica, attraverso le opere liriche, significa vedere la pazzia in maniera diversa, dando spazio alle emozioni”



ARCO. Sabato 3 dicembre, all’auditorium di Palazzo dei Panni di Arco, andrà in scena: “Follie, Follie, delirio vano è questo - l’opera vista con gli occhi dello psichiatra”.

Presentata alla Cooperativa sociale Arcobaleno l’originale proposta ideata dallo psichiatra Giuseppe Bettinazzi, che vuole avvicinare il pubblico ai temi delle patologie psichiatriche utilizzando lo strumento insolito della musica e delle opere liriche.

“La musica ha delle sue parole - dice Bettinazzi - portare in scena la patologia psichiatrica, attraverso le opere liriche, significa vedere la pazzia in maniera diversa, dando spazio alle emozioni”.

Si tratta di un percorso introspettivo, le scene che rappresentano la follia esaltano delle emozioni importanti. “Alla fine - aggiunge Bettinazzi - vince sempre il destino e l’unico modo per non farlo vincere è impazzire”. Si parlerà di depressione, di destino, di desideri, di psicosi, di felicità… perché “la felicità è un dono della mente”.

L’iniziativa, promossa da “Rete Incontra”, la neo costituita rete di cooperative di cui fanno parte Arcobaleno, Incontra e Gruppo ‘78 è patrocinata dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento e dal Comune di Arco. La serata rientra in una serie di occasioni che Arcobaleno sta promuovendo sul territorio dell’Alto Garda e Ledro per stimolare la collettività a riflettere sui temi della salute mentale, per abbatterne lo stigma.

Spesso chi soffre di questi disturbi viene colpevolizzato, viene considerato pericoloso. È un dramma che colpisce anche le famiglie che spesso si chiudono in un isolamento fatto di vergogna e sensi di colpa.













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