l’analisi

Allarme del Cnr: si è fermato il calo di nuovi positivi. Anche in Trentino e Alto Adige

Per Giovanni Sebastiani: “Facile prevedere che le recenti riaperture, e in particolare al ritorno alla didattica in presenza, faranno risalire nelle prossime settimane si la curva dei positivi che quella dei ricoveri in rianimazione”



TRENTO. La curva della percentuale di positivi al virus SarsCoV2 individuati dai test molecolari ha smesso di scendere da due settimane in 11delle 14 regioni e province autonome che comunicano separatamente i positivi ai test molecolari e agli antigenici rapidi.

Lo indica l'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone” del Cnr. Si ferma anche la discesa della curva relativa ai nuovi ingressi di pazienti Covid-19 nelle unità di terapia intensiva in 12 delle 21 regioni e province autonome e, secondo il matematico, "sulla base di quanto è accaduto nei mesi scorsi a livello nazionale e a livello regionale in particolare in Sardegna, è facile prevedere che le recenti riaperture, e in particolare al ritorno alla didattica in presenza, faranno risalire nelle prossime settimane entrambi i tipi di curve".

Da notare, prosegue, il fatto che "negli ultimi dieci giorni, nella provincia autonoma di Bolzano la percentuale dei positivi è in lieve aumento dopo un mese di stasi, come nello stesso periodo sta risalendo la curva media degli ingressi giornalieri di pazienti Covid-19 nei reparti di terapia intensiva".

In Campania, inoltre, "da quattro mesi la curva della percentuale di positivi ha un trend di crescita con oscillazioni che hanno un periodo di circa un mese".

Si registra invece una stasi in Puglia (14%), Valle D'Aosta (11%), Piemonte (10%), Emilia Romagna, Sardegna e Lazio (8% ciascuna), Lombardia e Veneto (6%), provincia autonoma di Trento (3%), mentre i valori attuali per la Campania e la provincia di Bolzano sono pari al 10% e al 7% rispettivamente.

La curva media degli ingressi in terapia intensiva è in stasi in Valle D'Aosta, con 7.9 ingressi al giorno per milione di abitanti, seguita da Puglia (4.5), Toscana (3.6), Piemonte (3.3), Emilia Romagna (3.2), Campania (3.0), Lazio (2.8), Umbria (2.6), Veneto (2.5), Sicilia (2.0). Il valore è infine di 2,0 anche per la provincia autonoma di Trento e per quella di Bolzano, che invece è in crescita. 













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