Addio ad Alberto Frioli, il "cantore" dello sport trentino
E' scomparso un giornalista libero e irriverente, tra le penne più brillanti della nostra regione
TRENTO. E' stato un maestro per molti. A scuola, prima come studente e poi come docente (all'Iti Buonarroti di Trento), in politica, dove fu dirigente e protagonista di grandi battaglie del Partito comunista di Trento, e soprattutto, nel mondo del giornalismo. In quell' "Alto Adige", poi divenuto "Trentino", dove era diventato una delle penne più brillanti, talentuose e irriverenti.
Alberto Frioli, che avrebbe compiuto 78 anni il prossimo 29 novembre, si è spento con accanto la sua Iryna, nella lontana Kiev. La sua sigla, "alf", era legata alle cronache del calcio Trento, che aveva raccolto anche in un libro, ma aveva raccontato anche le gesta di Francesco Moser e Maria Canins.
Gesta epiche, scritte con grande verve, capacità critica e grande onestà intellettuale. Una penna libera e da nulla e nessuno condizionata.
I funerali si terranno a Kiev, poi la tumulazione delle ceneri a Calavino, il paese natale.