Kompatscher difende il bando per l’A22: «Temono il nostro modello, l'unico obiettivo di questi concessionari era fare cassa»
Il presidente della Regione interviene in Consiglio: «La terza corsia è sempre stata una prerogativa del bando, fin dall'inizio, e non una nostra richiesta dell'ultimo minuto»
TRENTO. Il presidente Arno Kompatscher difende il bando per l'A22. "Lo Stato aveva già predisposto in passato la possibilità di una prelazione e mi auguro che rivendichi questa potestà normativa, perché esiste una legge che lo consente", ha dichiarato in Consiglio regionale durante il suo intervento. "Il vero punto è uno: questo bando ha preso in considerazione tutte le richieste che abbiamo avanzato come territorio. La terza corsia è sempre stata una prerogativa del bando, fin dall'inizio, e non una nostra richiesta dell'ultimo minuto - ha precisato Kompatscher - inoltre, non è in contrasto con la Convenzione delle Alpi. La terza corsia non arriverà fino a Bolzano, ma verrà realizzata una corsia dinamica, da attivare in determinate condizioni di traffico, fino al casello di Bolzano". "Una critica arriva dai concessionari, che si oppongono al bando perché tutto il ricavato sarà reinvestito nell'A22. Ma è proprio questo che dobbiamo fare: creare le condizioni migliori per gli autotrasportatori, ma soprattutto per i cittadini e i territori attraversati dall'A22", ha puntualizzato Kompatscher. "Questa critica nasce dal fatto che, finora, l'unico obiettivo di questi concessionari era fare cassa e massimizzare i profitti. Ora temono che il nostro modello possa avere ripercussioni anche su di loro. Se ne sta parlando apertamente, e alcuni rappresentanti del Governo hanno suggerito di portare avanti il progetto in modo pubblico, non solo privato. Ma questi soggetti, essendo privati, non vedono di buon occhio un bando che preveda investimenti a favore della collettività".