L'orso rovista tra i rifiuti a Lagolo, Lav all'attacco
L’associazione animalista punta il dito contro la giunta Fugatti: ”L’inerzia dell’amministrazione trentina nell’impedire agli orsi l’accesso alle fonti di cibo umane è già costata la vita a diversi animali, tra cui M90 e M91 recentemente fucilati proprio a causa della perdita di diffidenza nei confronti delle persone, maturata alimentandosi dai bidoni della spazzatura”
LAGOLO. Il 7 gennaio un giovane orso è stato avvistato a Lagolo, una frazione del Comune di Madruzzo, poiché attratto dai rifiuti lasciati nelle vicinanze di un edificio privato. “Si tratta – protesta la Lav – dell’ennesima situazione di questo genere, che ha luogo nonostante i chiari e ripetuti solleciti fatti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per risolvere questa gravissima carenza della Provincia, e che noi abbiamo sempre denunciato in sede giudiziaria e istituzionale, sia a livello locale che nazionale ed europeo”.
L’associazione animalista prosegue così: “La Provincia autonoma di Trento continua a palesare la propria inadeguatezza nella gestione della coesistenza con gli orsi presenti sul suo territorio. Sebbene siano trascorsi vent’anni dall’assunzione delle competenze sulla materia, l’autorità provinciale non è ancora stata in grado di implementare una misura ritenuta basilare da tutti gli esperti: impedire ai plantigradi di cibarsi da fonti alimentari antropiche per prevenire la loro confidenza nei confronti delle persone”.
”L’inerzia dell’amministrazione trentina nell’impedire agli orsi l’accesso alle fonti di cibo umane è già costata la vita a diversi animali, tra cui M90 e M91 recentemente fucilati proprio a causa della perdita di diffidenza nei confronti delle persone, maturata alimentandosi dai bidoni della spazzatura. Oltre alla mancata erogazione di strumenti per lo stoccaggio dei rifiuti a prova d’orso, è palese l’assenza di una strategia di comunicazione volta ad informare i cittadini che, evidentemente, non hanno alcuna contezza del fatto che i loro avanzi alimentari sono la prima causa responsabile del comportamento confidente degli orsi”.
“È intollerabile – si conclude così la nota della Lav – che gli orsi e i cittadini debbano pagare l’inettitudine delle Istituzioni che dovrebbero assicurare una coesistenza pacifica e rispettosa. Abbiamo già spedito una lettera formale al Presidente della Provincia autonoma di Trento e al Sindaco del Comune di Madruzzo per ricordare loro il quadro giuridico internazionale preposto alla tutela degli orsi di cui esigiamo la piena attuazione, in primis per quanto riguarda il dovere di erogare tutte le misure incruente atte a prevenire gli incidenti e gli orsicidi, tra le quali assume priorità la messa in sicurezza dei rifiuti nelle aree urbane”.