Lo scontro

Diga del Vanoi, la deputata Sara Ferrari (Pd): “Il governo non sa di cosa parla”

La parlamentare trentina e la sua collega di partito Rachele Scarpa puntano il dito contro contro il ministero dell’Ambiente: E' preoccupante che ne sappiano meno di noi: scrivono che ci sarà un dibattito pubblico che in realtà si è appena concluso"

 



ROMA. Le deputate del Pd Rachele Scarpa e Sara Ferrari si dichiarano "sconcertate" dalla risposta all'interrogazione sulla diga del Vanoi, ricevuta in Commissione Ambiente della Camera dalla viceministra dell'Ambiente Vannia Gava. "Finalmente abbiamo avuto risposta all'interrogazione del 10 ottobre per sapere dal ministro se fosse a conoscenza delle problematiche riguardanti il progetto di realizzazione di una diga sul torrente Vanoi e quali iniziative di competenza intendesse adottare in relazione al progetto, per garantire la sicurezza idrogeologica delle province di Trento e Belluno - raccontano le parlamentari - il ministero ha dimostrato di non essere aggiornato e di non conoscere affatto la situazione”.

”Nonostante abbia concesso un finanziamento al Consorzio Brenta proprio per progettare quell'opera e nonostante la Giunta Zaia abbia inserito nel 2023 al primo posto delle priorità della regione Veneto sul PNRR proprio quest'opera, con una richiesta di finanziamento di 150 milioni".

"Nel frattempo - aggiungono - si è avviato il percorso di dibattito pubblico, sono state evidenziate tutte le criticità legate al rischio idrogeologico, è emersa con chiarezza la contrarietà della Provincia autonoma di Trento (anche per invasione delle competenze autonomistiche) e della provincia di Belluno, come di tutti i comuni dell'area interessata, nonché di 13.000 abitanti della zona".

"Sono state raccolte circa 1000 osservazioni proprio nel percorso del dibattito pubblico di cui il governo dovrà farsi carico perché è ad esso che compete l'ultima parola. Sappiamo che ad oggi l'invaso non è previsto tra le priorità del Commissario anti siccità. Il ministero si è limitato a dire che al momento non risultano richieste di finanziamento "riconducibili all'intervento in parola e non è pervenuta alcuna istanza di valutazione ambientale relativa al progetto", e non fornendo alcun tipo di elemento conoscitivo sul percorso in atto. E' preoccupante che al ministero ne sappiano meno di noi: scrivono che ci sarà un dibattito pubblico che in realtà si è appena concluso", hanno sottolineato le deputate dem. 













Scuola & Ricerca

In primo piano