Sanità, c'è l'accordo per gli arretrati: 2600 euro lordi in busta paga
L’Apran e le sigle sindacali raggiungono l’accordo, ma la Cgil non ci sta. Tonina annuncia: ulteriori risorse a regime per il 2024, mentre entro aprile 2025 il primo rinnovo del triennio 2025-2027
TRENTO. È giunta a conclusione la partita relativa agli arretrati stipendiali per gli anni 2022 e 2023 del personale del comparto della sanità, area delle categorie. L'Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale (A.P.Ra.N.) e le organizzazioni sindacali del comparto (esclusa la Cgil) hanno infatti sottoscritto l’accordo con il quale si dà attuazione ai protocolli di intesa siglati il 5 dicembre 2022, il 18 luglio 2023 e il 18 aprile 204 e alle relative leggi provinciali di attuazione, e per il riconoscimento degli arretrati per l'anno 2023 di alcune indennità professionali aggiornate dall'anno 2024 come forma di ulteriore valorizzazione del personale.
“L’obiettivo è ora riuscire a proporre entro l'anno un nuovo accordo con lo stanziamento di ulteriori risorse a regime per il 2024, mentre entro aprile 2025 vorremmo impegnare le somme necessarie per il primo rinnovo del triennio 2025-2027” spiega l’assessore provinciale Tonina.
Con la sottoscrizione dell’accordo i lavoratori del comparto riceveranno nella busta paga di settembre o di ottobre gli aumenti stipendiali relativi al 2024, quindi a partire dal primo gennaio, per un importo medio mensile pari a 136 euro lordi. Nel mese di novembre, invece, saranno riconosciuti gli arretrati stipendiali relativi alle annualità 2022 e 2023, per un importo medio una tantum di circa 2.600 euro lordi.
I sindacati.
Grande soddisfazione di CISL, FeNALT, Nursing Up e UIL Sanità. Grazie al lavoro congiunto di queste sigle e ai precedenti protocolli firmati, gli arretrati siglati in mattinata saranno particolarmente corposi. Stiamo parlando di cifre che mediamente si aggirano sui 3.000 euro. A questi si somma inoltre un ulteriore 1% relativo al 2024 ed altri 6.000.000 di euro per anticipare di un anno le indennità contenute nel CCPL 2022/24, spostando la decorrenza dal gennaio 2024 al gennaio 2023.
Sicuramente una risposta importante ai lavoratori della sanità trentina, nell’ottica di salvaguardare questo bene pubblico dalla fuga dei professionisti.
Aumenti sicuramente migliori sulle indennità di quelli previsti nella vicina Provincia di Bolzano dove le condizioni di miglior favore sono dovute ad un orario di 38 ore settimanali e al plus orario cioè una maggiore presenza in servizio.
Già da settembre gli operatori avranno in busta paga parte degli aumenti del CCPL economico 2022/24 da noi ratificato pochi giorni fa. L’APSS si è impegnata ad erogare quanto pattuito entro la fine dell’anno, soldi veri nelle tasche dei lavoratori e non vane promesse o pretestuose polemiche.
L’accordo siglato oggi, assieme al contratto 2022/24, chiude una partita che supera i 40.000.000 di euro.
Abbiamo sollecitato un incontro per rendere operativi anche gli aumenti previsti per la previdenza complementare a carico del datore di lavoro che passeranno dall’1% al 3%, a seguito del protocollo politico firmato da queste sigle col Presidente Fugatti, una cosa importantissima per il futuro dei giovani lavoratori.
Già in programma ad ottobre l’inizio del rinnovo del CCPL normo-giuridico, vecchio di vent’anni e che va completamente rivisto.
Lo scrivono i segretario CISL FP del Trentino Giuseppe Pallanch; il segretario Responsabile Sanità FeNALT Paolo Panebianco; il coordinatore Provinciale Nursing up Cesare Hoffer ed il segretario UIL FPL Sanità Giuseppe Varagone.