Il caso

Minacce allo scultore Martalar: "Temo vogliano bruciare l'orso di Molveno"

L'artista Marco Martello, intervistato da Repubblica, denuncia un pesante clima di ostilità: «Sul cellulare ricevo insulti e messaggi che augurano a me ai miei cari di morire sbranato da un orso come Papi». Nei giorni scorsi a criticare la creazione di questa nuova opera era stata anche la famiglia del giovane ucciso da un'orsa, l'anno scorso in val di Sole: «Una scelta discutibile e decisamente priva di sensibilità»

MOLVENO Ecco l'orso di legno, ma la famiglia Papi è contraria
ALTIPIANI La rinascita del dragone di Vaia dopo il rogo

CELADO Sulla sommità del colle spunta un grifone 



TRENTO. Lo scultore asiaghese Marco Martello, in arte Martalar, si dice preoccupato per alcune reazioni alla sua nuova opera, ora in fase di ultimazione a Molveno: un grande orso di legno che segue fra l'altro il drago di Lavarone (incendiato da un vandalo un anno fa e ora rifatto), la lupa della Panarotta a Vetriolo e il Grifone di Celado, nel Tesino.

«Non volevo mettere il dito nella piaga, ma contribuire a rimarginare una ferita. Il risultato, per colpa di feroci attacchi social, è che ora ricevo minacce di morte contro di me e la mia famiglia», denuncia l'artista in un’intervista rilasciata al quotidiano  La Repubblica.

Il clima teso sulla questione orsi in Trentino, aggravatosi dopo l'abbattimento di Kj1 che girava con tre cuccioli nella zona di Arco, travolge, dunque, anche l'iniziativa di un artista ormai molto noto per le opere disseminate nel territorio e in armonia con esso.

Martalar confessa la propria forte preoccupazione: ha paura che dopo il drago anche l'orso di Molveno finisca incendiato.

«Sul cellulare – dice Martello a Repubblica – ricevo insulti e messaggi che augurano a me ai miei cari di morire sbranato da un orso come Papi. Per evitare vandalismi in queste ore stanno collocando otto estintori automatici all’interno della scultura. Sono saliti i carabinieri per registrare il posizionamento di telecamere e fototrappole. Fa riflettere che un’opera d’arte sul complesso rapporto tra umanità e natura scateni un simile odio e vada protetta dalle forze dell’ordine».

L'orso gigante è sorto in località Pradel di Molveno, realizzato con arbusti, radici e scarti di legno rimasti dopo la devastante tempesta Vaia dell'ottobre 2018: fra pochi giorni dovrebbe tenersi l'inaugurazione.

Quando fu diffusa la notizia sull'opera in costruzione sulla Paganella, commissionata dalla società funiviaria della zona, si era detta contraria la famiglia di Andrea Papi, il 26enne ucciso il 5 aprile del 2023 dall'orsa Jj4 nei boschi sopra l'abitato di Caldes, in val di Sole.

"Nei mesi scorsi ci è stato chiesto, tramite un conoscente e non attraverso canali ufficiali, il parere per la realizzazione di un'opera raffigurante un orso in val di Sole, e noi ci siamo subito detti contrari perché ci sembra una scelta discutibile e decisamente priva di sensibilità. Siamo contrari anche alla realizzazione sull'altipiano della Paganella, dove comunque ci sono state aggressioni a persone da parte di orsi", aveva spiegato all'Ansa Carlo Papi.

Secondo quanto spiegato dal vicesindaco di Molveno, Adriano Bonetti la scelta dell'orso è legata al simbolo del Parco Adamello Brenta, che comprende anche località Pradel.













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