Calderoli attacca Gabanelli: “Dati non reali e volontà di colpire il progetto dell’autonomia differenziata”
Il ministro: "La ricostruzione mischia i cavoli con le patate, considerando come spesa pubblica territoriale concetti al limite del delirio quali pensioni, debito pubblico, spese per l'energia"
TRENTO. "L'attacco del “Dataroom” alle Regioni a statuto speciale è evidentemente un tentativo, approssimativo e molto maldestro, di colpire il progetto dell'autonomia differenziata. Le Regioni a statuto speciale, in particolare quelle virtuose, dovrebbero essere prese ad esempio non solo per la condizione attuale, ma anche per la crescita che ha interessato tutti i parametri riferibili a quel territorio". Lo dichiara, in una nota, il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.
"Si tratta di aree del Paese che prima dell'autonomia si connotavano per alta emigrazione, basso pil pro capite e cronica dipendenza dal mantenimento da parte dello Stato; mentre dopo l'ottenimento dello statuto speciale sono cresciute. Un caso di specie in questi termini è l'Alto Adige: grazie allo statuto speciale tali valori si sono invertiti, portando questo territorio ad essere il primo per crescita del pil a livello italiano, anche in rapporto all'Austria. Inoltre più entità regionali e provinciali sono arrivate ad avere un residuo fiscale negativo, ovvero che fanno introitare a livello regionale di più di quello che la Repubblica garantisce in termini di servizi”.
”Ricordo anche che queste realtà godono di crescita demografica, occupazione in percentuali altissime e soprattutto apprezzamento da parte dei cittadini per i servizi resi", ha aggiunto Calderoli.
"La ricostruzione del “Dataroom” - ha concluso il ministro - è dunque fatta su criteri che non hanno alcuna base scientifica e soprattutto mischia i cavoli con le patate, considerando come 'spesa pubblica territoriale' concetti al limite del delirio quali pensioni, debito pubblico, spese per l'energia. Fare informazione vuol dire dare numeri reali".