Le consultazioni di Kompatscher e due "agoni"
Dunque è arrivato il tempo delle “consultazioni”. Kompatscher indubbiamente non è Mattarella, ma l’anomala e inedita situazione altoatesina ricorda in parte i riti romani. Si incontrano tutti. Si fa un sorriso, magari un po’ forzato, a tutti. Si stringe la mano ad ogni eletta, ad ogni eletto e a più di un capo partito. Ma la verità è quasi sempre un’altra: si conosce il finale del romanzo politico della stagione ancor prima che qualcuno inizi a scriverlo. In questo terreno più viscido del solito per chi, come la Svp, ha da sempre pensato di essere non solo indispensabile e imprescindibile, ma anche autosufficiente, Arno sa infatti già bene ciò che non farà mai e anche ciò che non gli faranno mai fare. Primo esempio: vedrà il molto ex amico Thomas Widmann anche se sarebbe disposto persino a rinunciare alla dorata poltrona di Landeshauptmann pur di non fargli il favore di farlo sentire necessario o, peggio, indispensabile. Secondo esempio: vedrà comunque i Verdi, con i quali gli piacerebbe molto governare, anche se sa benissimo che la “sua” Svp non gli permetterà mai di aprire la stanza dei bottoni agli ambientalisti. Terzo esempio: consulterà i consigliere della Südtiroler Freiheit, ma è assai difficile, benché la dote di quattro consiglieri sia a dir poco ghiotta, che osi spingersi così a destra. Di più: sa che andando troppo in là rischierà di perdere qualche consigliere scontento (e già magari pronto a correre sul piccolo canotto di Widmann per farlo diventare un vascello più importante).
Gli incontri per così dire veri saranno dunque pochissimi. Il più importante - ed è l’unico vero colpo di scena - sarà quello con il possibile agone (parola che si presta a due interpretazioni ugualmente evocative) della bilancia: Köllensperger. Con i suoi quattro consiglieri e con la sua visione del mondo post ideologica, il Team K consentirebbe a Kompatscher di arrivare rapidamente a quota 17 (la maggioranza è a 18). Con quel gruzzolo di voti sarebbe poi facile accordarsi. Con gli italiani di destra (tre, se imbarca sia Fratelli d’Italia che Lega) e magari con i Freiheitlichen, arrivando a quota ventidue. O con quelli di centrosinistra (Pd e Lista civica) arrivando invece a quota 19. La giunta potrebbe però cadere per un raffreddore (tipico male di stagione) o per un mal di pancia (tipico male di una politica che, anche in casa Svp, non gode più d’ottima salute). Nel primo caso serve un medico, nel secondo c’è sempre pronto il... dottor Widmann. L’ex assessore (defenestrato) potrebbe rientrare in gioco proprio in virtù di una anche minuscola diaspora Svp. In fondo, l’ha detto fin dall’inizio: voleva fare la piccola stella alpina. E ora non vede l’ora di poterla fare. Arno è avvertito. E il primo voto in aula ha mandato dei segnali abbastanza chiari.