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Dalla protezione della biodiversità alla gestione sostenibile per persone e ambiente: l’Alto Adige partecipa ai partenariati di ricerca Ue

Rafforzata la presenza della ricerca altoatesina: avviati sette bandi e finanziati dieci progetti di cooperazione



BOLZANO. Lavorare insieme e a livello transfrontaliero per trovare soluzioni a sfide complesse: questo è l'obiettivo dei partenariati di ricerca Ue, introdotti nell'ambito di Orizzonte Europa. Grazie alla collaborazione tra partner privati e pubblici, la ricerca viene condotta congiuntamente in settori strategicamente importanti quali salute, cultura/creatività/inclusione, digitale/industria/spazio, clima/energia/mobilità, nonché alimentazione/bioeconomia/risorse naturali/agricoltura/ambiente. Possibili anche partenariati interdisciplinari.

Anche la Provincia di Bolzano partecipa a questi progetti di ricerca, è già partner attivo dei tre partenariati Biodiversa+, Agroecology e FutureFoodS e ha recentemente aderito a un altro partenariato nel settore della silvicoltura (leggi il comunicato dell’USP). Nell'ambito dei tre partenariati Ue, ai quali la Provincia ha aderito nel 2021, sono stati pubblicati sette bandi di gara per progetti, tre dei quali sono attualmente ancora in corso. Finora sono stati investiti circa 2 milioni di euro in dieci progetti di cooperazione internazionale (1,25 milioni di fondi provinciali e 750 mila euro attraverso il cofinanziamento europeo).

“Il panorama della ricerca in Alto Adige è variegato e innovativo. Grazie a partenariati europei possiamo consolidarlo ulteriormente e ancorare l'Alto Adige alla rete di ricerca internazionale”, sottolinea l'assessore provinciale alla Innovazione e alla Ricerca Philipp Achammer.

Anche l’assessora provinciale all'Europa Magdalena Amhof è convinta che questo obiettivo possa essere raggiunto con l'aiuto delle iniziative comuni europee: “Quando si tratta di innovazione e ricerca, i confini sono superflui, perché l'attenzione si concentra sulla risoluzione comune dei problemi. L'Europa ci avvicina un po' di più e allo stesso tempo ci aiuta a creare una rete internazionale e a scambiare informazioni”.

Achammer e Amhof concordano sul fatto che l'attuazione congiunta di progetti di ricerca ha un impatto positivo sull'Alto Adige e che la ricerca altoatesina riceve così un importante riconoscimento. La Provincia continuerà quindi a puntare sui partenariati Ue. A maggio si terrà un evento informativo in cui verranno presentati i quattro partenariati Ue e alcuni progetti di ricerca nei quali la Provincia partecipa in qualità di Funding agency.

 

Ulteriori informazioni

Partenariato Ue Biodiversa+

Sono stati approvati in totale 10 progetti di ricerca con la partecipazione dell'Alto Adige in relazione a quattro bandi già conclusi dei due partenariati europei. Nell'ambito del terzo bando di Biodiversa+ (Nature based solutions for biodiversity, human well-being and transformative change") sono stati finanziati, a fine 2024, i due progetti EVESNAT e TRANSFOrm.

EVESNAT (Biodiversa+) è un progetto in cui Eurac Research coordina altri partner di Spagna, Francia, Austria, Svizzera e ha l’obiettivo di valutare come le soluzioni basate sulla natura e concernenti biodiversità e benessere umano contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della nuova legge dell'Ue sul ripristino della natura. Il progetto svilupperà tre diversi scenari di soluzioni basate sulla natura assieme a stakeholder e decisori locali per terreni agricoli, foreste e aree urbane. Questi scenari saranno poi valutati in termini di benefici per il benessere umano, al fine di soppesare i vantaggi e gli svantaggi delle diverse soluzioni. Il progetto di ricerca mira a contribuire a migliorare la gestione dei paesaggi e degli ecosistemi per sostenere la conservazione della biodiversità e migliorare il benessere.

TRANSFORM (Biodiversa+), di cui Eurac Research è partner, intende valorizzare i sistemi agroforestali tradizionali (Tas) intesi come soluzioni basate sulla natura per affrontare la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico e puntare ad una produzione alimentare sostenibile nella regione euro-mediterranea. Integrando pratiche agricole e forestali, i Tas offrono benefici ecologici, economici e culturali diversificati, tra cui il sequestro del carbonio, l’arricchimento del suolo e la preservazione del patrimonio rurale. Il progetto vede il coinvolgimento anche dell’Università di Verona e di università di Spagna, Lituania, Austria, Israele e Portogallo.

(foto: USP/Eurac Research)









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