TEATRo in val d’isarcO»AL DON BOSCO
BOLZANO. Lui è l’attore Giancarlo Ratti, il fratello meno bravo di Gianvittorio Ratti, che ascoltiamo la mattina in una delle trasmissioni cult e storiche di Radio 2. “Il ruggito del coniglio”. Ma è...
BOLZANO. Lui è l’attore Giancarlo Ratti, il fratello meno bravo di Gianvittorio Ratti, che ascoltiamo la mattina in una delle trasmissioni cult e storiche di Radio 2. “Il ruggito del coniglio”. Ma è anche un attore di teatro, cinema e televisione. Sarà proprio Giancarlo Ratti a far divertire il pubblico, sabato 4 agosto al Teatro Don Bosco di Bressanone alle ore 21, con lo spettacolo che si intitola, giustamente, Risate d’Estate. Ratti, originario di Rovereto, dopo aver studiato presso l'Accademia dei Filodrammatici di Milano, ha preso parte a diversi spettacoli teatrali e ha partecipato a vari programmi radiofonici a partire dalla fine degli anni 90. Dal 2004 fa parte del cast della trasmissione ”Il ruggito del coniglio”, condotto da Marco Presta e Antonello Dose. Ha recitato nel film tv Crimini: Terapia d'urto e ha partecipato alla commedia radiofonica Nessuno è perfetto di Linda Brunetta, al fianco di Maria Amelia Monti, Daniele Formica, Caterina Guzzanti. È stato Antonio Barilon nella serie tv I Cesaroni e Nicola nel film di Sergio Rubini “Colpo d'occhio”. Quindi ha affiancato Neri Marcorè e Piero Dorfles nella conduzione della trasmissione televisiva Per un pugno di libri. Infine, poco più di un mese fa a Bolzano, è stato tra gli interpreti de I Cavalieri di Aristofane, testo vincitore di Wordbox, diretto da Roberto Cavosi.
Gli chiediamo qualche anticipazione sul suo spettacolo. “Lo apprezzeranno molto gli ascoltatori del Ruggito del Coniglio, perchè molti testi li ho già proposti in radio. Ma farà divertire tutti. Io sono un attore per tutte le stagioni. Nè bello nè brutto, vado sempre bene. Posso fare di tutto, anche Giulietta e Romeo. Dio, magari non Giulietta, ma magari la nutrice. Sono una sorta di Platinette. A Bressanone proporrò i miei personaggi, come Don Italo Coccia, parroco della chiesa della frazione Gomorra, o l’avvocato Foro Flores, che difende gli interessi della famiglia Pecoracci. O ancora l’attore napoletano Coriangelo Misbraccio. E’ la prima volta che salgo su un palco con un mio monologo da un paio d’anni, quindi sarà una specie di prova del fuoco”.
Come è iniziata l’avventura al Ruggito del Coniglio? “Circa 14 anni fa Marco Presta e Antonello Dose mi chiesero di leggere i titoli dei giornali, in modo originale, durante la loro trasmissione. Sembra facile, ma non lo è. Poi da lì sono nati i diversi personaggi e i diversi interventi”.
Le piace fare radio? “La radio è il mezzo più bello e più immediato e più vicino al teatro. Ci troviamo tutti quanti all’alba, facciamo un po’ di prove e alle 7,45 si va in scena. E poi non c’è lo stress dell’auditel”.
E l’esperienza con il Teatro Stabile? “E’ buffo, perchè io sono di Rovereto e non ho mai recitato a Bolzano, prima de I Cavalieri. È stata una magnifica esperienza, soprattutto perchè ero circondato da gente in gamba e divertente, a cominciare da Cavosi e Zambaldi, per finire con i tecnici, passando per gli addetti stampa. Spero, dopo questa esperienza, di poter tornare a recitare a Bolzano. Che fra l’altro è una città molto bella. Io abitavo in una casetta in mezzo le vigne a Santa Maddalena. L’unico problema di Bolzano è che non ci sono parcheggi. Intendo liberi, gratis”.
Qual è il personaggio a cui è ancora più legato? “Quello che mi ha dato maggiore visibilità, Antonio Barilon, de I Cesaroni. Era un padovano proprietario di un negozio di sanitari. Anche se la serie è finita nel 2014, la gente ancora per strada mi riconosce e mi chiede: quando ricomincia I Cesaroni?”