“PerDido”, il progetto tutto Trentino tra musica classica e jazz

Rovereto. Getta un ponte fra musica classica e jazz, passato e presente “PerDido” il progetto discografico che quest’oggi porta sul palco una formazione giovane e frizzante dalle origini trentine. L’a...



Rovereto. Getta un ponte fra musica classica e jazz, passato e presente “PerDido” il progetto discografico che quest’oggi porta sul palco una formazione giovane e frizzante dalle origini trentine. L’appuntamento è in Cortile Urbano, di via Roma, a Rovereto, sotto il cielo stellato in open air, alle ore 21 ed ingresso gratuito. Non un semplice concerto ma la presentazione dell’album quindi con Adele Pradi a voce, violoncello e tastiere, già più volte apprezzata nelle sue tante collaborazioni, i progetti e anche nella sua veste di cantautrice. Con lei a chitarra ed elettronica Janet Dappiano, pure lei già apprezzata con il suo progetto solista che propone sotto l’egida del nome d’arte Noireve. Con loro suonano Matteo Cuzzolin al sax, Marco Stagni al basso ed Andrea Polato alla batteria.

“PerDido” nasce come la rielaborazione in chiave moderna del capolavoro di Purcell “Dido and Aeneas”. Le melodie seicentesche dell'opera vengono in tale veste filtrate dalla contemporaneità mutando così la loro forma originaria di qui il risultato vuole essere una sfida ai confini prestabiliti dei generi musicali, “confini che oggi più che mai vanno oltrepassati e condivisi” dalle parole dell'autrice del progetto stesso Adele Pardi. Ecco quindi che “PerDido” può essere riassunto come un album di radice classica, immerso in atmosfere jazz con influenze che provengono dal pop, dall'elettronica e dal folk. Nell'album intervengono gli archi, il quintetto jazz, le vocalist e una producer. Ma è la voce ad essere il fil rouge dell'intero lavoro, con cui si cuce i vari episodi musicali attraverso le parole di Nahum Tate, poeta inglese vissuto a cavallo fra 1600 e 1700. In questa trasposizione si è scelto di non dare spazio alle ci voci maschili, ed infatti il personaggio di Enea viene rappresentato dal suono della tromba. Il live originario era stato composto per un organico ampio, riservato a eventi e palchi più grandi, di cui questa nuova veste del progetto è invece più orientata alla versatilità. Scelta anche dovuta al regime di sicurezza sanitaria. K.C.













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