I “murales” delle Giudicarie, fra tradizione e arte

Trento. Esistono spazi in cui è possibile soffermarsi per gustare la fantasia creativa e piacevole. Uno di questi è rappresentato dai murales, dipinti murali a carattere popolaresco che da sempre...



Trento. Esistono spazi in cui è possibile soffermarsi per gustare la fantasia creativa e piacevole. Uno di questi è rappresentato dai murales, dipinti murali a carattere popolaresco che da sempre ornano gli edifici storici. In questa ottica è appena uscita l’opera Muri Dipinti, la quarta del “Patrimonio artistico delle Giudicarie” fortemente voluta dal Centro Studi Judicaria, dopo Il tempo del sole -Viaggio alla scoperta degli orologi solari (2011), I segni del sacro nella Valle dei Laghi (2012), e Ledro sconosciuta.“Segni” di fede, memoria e arte (2015), tutte opere curate da Danilo Mussi. La presentazione avverrà oggi a Rango, alle ore 21, nell’ambito del 32° Simposio di scultura lignea di Balbido e Rango.

Muri dipinti nella Judicaria (questo il titolo completo dell’opera), nasce dalla collaborazione dei due autori, Danilo Mussi e Gabriella Maines, che risulta fondamentale per la riuscita del progetto in quanto riesce a compenetrare l’argomento affrontando ogni questione da due diversi punti di vista, storico e contenutistico l’uno, artistico e teorico l’altra, in una simbiosi d’intenti davvero riuscita. L’impostazione del volume abbraccia il vasto complesso di pitture murali, eseguite sulle pareti esterne degli edifici di ogni tipo, sacro o profano. E originale risulta l’impostazione grafica con l’alternarsi capitolo per capitolo, paragrafo per paragrafo, del testo scritto e delle illustrazioni o fotografie a colori. Il fascino dei murales è connesso al loro duplice obiettivo, non solo l’abbellimento parietale degli edifici, ma anche il messaggio sociale, obiettivo connesso intimamente con l’aspetto emozionale dell’opera, che anche se non sempre artistica attinge la sfera del bello, del sensazionale, del fascinoso. La fantasia dei colori offre al racconto affabulatorio dei murales un valore in sé come documentazione di un mondo agognato ma in via di sparizione, rimandando immediatamente alla sfera delle emozioni insite nella fantasia e cullate all’ombra delle architetture tradizionali. Caratteri come la lentezza, il silenzio, la sobrietà dimostrano che certi valori sono ancora presenti, irrinunciabili per identificare il DNA di questa terra. Anche la contraddizione tra il parapendio e il dolce contatto con gli asinelli diviene quasi naturale se vista con gli occhi dei due autori. G.R.













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