'Manes' la 'Spoon River' delle Alpi di Mirco Gasparetto



(ANSA) - VENEZIA, 04 GEN - Si intitola 'Manes. Tombe di alpinisti e pensatori' (Idea Montagna, 368 pagine, 18 euro) il libro di Mirco Gasparetto che ha passato 10 anni nella ricerca di pietre tombali dalla Stiria alle Alpi Apuane stilando una sorta di 'Spoon River' di 40 figure più o meno note dell'alpinismo, 'spolverandone' anche la loro anima culturale.
    L'autore l'ha intitolato 'Manes' perchè in Latino corrisponde a "fantasmi", "anime". Dunque, qualcosa che va al di là della morte fisica, oltre quella naturale conclusione che per i più è definitiva. Perché, come ha scritto Nooteboom per i poeti - in qualsiasi caso per gli artisti e nel caso di Gasparetto per gli alpinisti - essi continuano a parlare con le loro opere.
    Ritornano grazie alla lettura di una loro poesia, alla visione di un loro quadro o, nel caso dello scrittore, alla scalata di una parete aderendo alla loro filosofia alpinistica. Così, nel suo peregrinare per due lustri tra i monti delle Alpi.
    Gasparetto ha cercato (e trovato) la tomba in di 40 'colleghi' che ha poi raccontato nel libro, incrociando la loro opera alpinistica con frammenti ideali di letteratura, di poesia, di arte figurativa, di musica. Quaranta i profili che attraversano circa 150 anni di rapporto con le vette come Antonio Berti e Lorenzo Massarotto, Jeanne Immink e Fosco Maraini, Edward Whymper e Gino Buscaini… ma nei diari dell'autore ce ne sono almeno un'altra ventina che non è riuscito a descrivere in modo da poterli condividerle, trovando però ogni loro tomba che narra la vita di chi è sepolto, con parole che spesso illuminano l'intero arco dell'esistenza.
    L'autore non è uno sconosciuto nel mondo dell'alpinismo. Ha iniziato ad arrampicarsi dalla seconda metà degli anni Ottanta, poco più che adolescente, e spesso a rimorchio di alpinisti ben più grandi di lui come Mario Crespan, editor e illustratore delle guide di Luca Visentini e con cui andò sul Campanile di Val Montanaia per celebrare i cent'anni dalla prima salita, stessa idea che venne a Mauro Corona con Erri De Luca con i quali condivisero quella cordata. E poi Silvana Rovis, indimenticabile anima della storica rivista "Le Alpi Venete" (semestrale edito da una novantina di sezioni CAI del Triveneto) di cui Gasparetto è oggi caporedattore. (ANSA).
   









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