In mostra a Napoli 'Genesi e divenire del Barocco'
(ANSA) - NAPOLI, 04 APR - Sarà inaugurata giovedì 10 aprile, alle 17, a Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco Napoli, la mostra 'Genesi e divenire del Barocco tra Roma e Napoli. Dipinti da Palazzo Chigi in Ariccia e dalla collezione Koelliker' curata da Francesco Petrucci e don Gianni Citro. L'esposizione è organizzata con la Fondazione Banco di Napoli e la Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. (Cultura, Religioni e Arte). La mostra - aperta fino a giugno - vuole mettere in risalto, annunciano gli organizzatori, "la relazione osmotica nel campo della pittura tra Roma e Napoli, capitali della cultura artistica europea nell'età barocca". Molti artisti attivi nella città dei papi si trasferirono poi nel viceregno mentre altri di formazione napoletana viceversa operarono nel centro del cattolicesimo, con uno scambio di esperienze e stimoli culturali. Bastino gli esempi di Caravaggio e Ribera, formatisi a Roma e poi trasferitisi a Napoli dove fecero scuola, o quelli di Bernini, nato nella città partenopea e poi divenuto l'astro del Barocco romano, e di Salvator Rosa, che fu attivo nella maturità a Roma dove eseguì molti dei suoi capolavori più insigni. "Ma i casi sono molteplici - rilevano i promotori della mostra - fino al pieno Settecento con le figure di Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto, che innestarono originalmente la loro cultura solimenesca nel substrato classicista romano". "Si tratta di un argomento trascurato dalla critica, che per la prima volta approda ad una mostra".
A tal fine sono stati selezionati venti dipinti "di qualità molto alta": dieci provenienti da Palazzo Chigi in Ariccia, sede del museo del barocco romano, e dieci dalla collezione Koelliker, "una delle più prestigiose raccolte private di arte italiana formata dal mecenatismo dell'imprenditore milanese Luigi Koelliker. I primi sono di scuola romana, i secondi di scuola napoletana". Alcuni dei pittori selezionati hanno contribuito a traghettare verso il Barocco nelle due capitali la loro cultura naturalista e manierista, altri sono stati attivi nei due centri, altri ancora solo in uno di essi, "ma ingenerando comunque reciproche suggestioni per l'importanza delle loro opere pubbliche, ingenerando una vitalità mutevole e innovativa, fatta di interazioni reciproche". All'inaugurazione parteciperanno il presidente della Fondazione Orazio Abbamonte, quello del Museo dell'Archivio Storico del Banco Napoli Marcello D'Aponte, il direttore della Fondazione Ciro Castaldo, i curatori Petrucci e Citro. "Una mostra nasce sempre da un'emergenza interiore e culturale - spiega don Citro - che consiste nel voler raccontare ricerche e scoperte, intuizioni felici ma anche pagine incerte e provocatorie, dando evidenza a un lavoro nascosto e spesso complicato". "Come Fondazione - commenta il presidente Abbamonte - ci poniamo anche l'obiettivo di dare al mondo degli studi artistici un contributo d'interesse e dei risultati di indagine. Ed è ciò che avviene con questa mostra, che offre inoltre alla gente, dagli studenti agli appassionati, la possibilità di fruire di capolavori d'arte, a volte sconosciuti". "I gruppi di opere - ribadisce Castaldo - selezionate con cura e prospettive da don Citro e Petrucci convergono nella nostra Fondazione, per aprire un varco e segnare una direzione, nello studio della relazione profonda, non abbastanza indagata, tra la produzione artistica barocca di Roma e quella di Napoli". (ANSA).