Da ritratti a pittura sacra, Cantarini a Palazzo Ducale Urbino
(ANSA) - URBINO, 17 APR - La Galleria Nazionale delle Marche prosegue nella celebrazione degli artisti marchigiani e questa volta accende una luce sul pittore Simone Cantarini (1612-1648) con una mostra che aprirà a maggio a Palazzo Ducale di Urbino.
L'estro pienamente moderno del giovane pittore sarà testimoniato da una selezione di 54 dipinti. Dalla ritrattistica alla pittura sacra, dai quadri di devozione alle composizioni filosofiche e profane: i dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, offrono un'occasione per conoscere la straordinaria creatività del Pesarese dalla breve esistenza.
Il restauro di numerose tele ha permesso di conoscere meglio la tecnica di Cantarini, riscoprendo la freschezza della sua pennellata.
La mostra è anche testimonianza dell'accrescimento collezionistico della Galleria Nazionale delle Marche, che solo da qualche anno vanta la presenza del Pesarese, infatti la pittura di Cantarini è entrata a Palazzo Ducale grazie a tre recenti depositi. Nel 2019 la preziosa raccolta della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro ha portato anche quattro capolavori del Pesarese: le due delicate Madonne con Bambino, la Sacra Famiglia come Santissima Trinità, la cui particolare iconografia illustra le riflessioni di san Francesco di Sales sulle virtù di san Giuseppe, e il raffinato Giudizio di Paride, ispirato a una stampa di Marcantonio Raimondi da un disegno di Raffaello. Nel 2021 sono giunte a Urbino le due pale d'altare raffiguranti i Santi Barbara e Terenzio, realizzate intorno al 1630 per la chiesa pesarese di San Cassiano, dove Cantarini era stato battezzato nel 1612, e la Visione di Sant'Antonio, dipinta nel 1639 per la chiesa di san Francesco di Cagli. Entrambe provenienti dai depositi della Pinacoteca di Brera, le due grandi composizioni erano state razziate dalle truppe napoleoniche sul territorio marchigiano nel 1811. Quindi nel 2025 il fondo pittorico della Banca Intesa San Paolo implementa la raccolta cantariniana con altre cinque tele: due Sacre Famiglie, la Sibilla che legge, l'Erminia tra i pastori e l'intenso Ritratto di Eleonora Albani, capolavoro della ritrattistica europea del Seicento.
Le opere dialogano nelle sale della mostra con i prestiti giunti da ogni dove, restituendo alla Galleria Nazionale delle Marche la voce del maggior artista marchigiano del Seicento. La mostra "Simone Cantarini. Un giovane maestro tra Pesaro, Bologna e Roma" sarà visitabile dal 22 maggio al 12 ottobre, curata tra gli altri da Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale delle Marche. (ANSA).