“Toadzilla”: il rospo gigante trovato in Australia fa una brutta fine
Pesava quasi tre chili: soppresso perché ritenuto dannoso (foto Epa/Queensland’s Department of Environment and Science)
Pesava quasi tre chili: soppresso perché ritenuto dannoso (foto Epa/Queensland’s Department of Environment and Science)
Non chiamatele rane (come abbiamo fatto noi)... Si tratta di rospi comuni, come sanno bene queste tre bambine pinetane, che ne hanno contato un numero da record! Karol Tabarelli de Fatis, assistente tecnico scientifico dell Sezione di Zoologia dei Vertebrati del Muse, ci spiega: “I rospi comuni (Bufo bufo) in queste settimane stanno migrando dai siti di svernamento nel bosco, ai luoghi di riproduzione come laghi o stagni; alcuni sono giunti a destinazione, altri sono letteralmente ancora per strada, dove dovrete prestare attenzione per non investirli. Se volete sapere come aiutarli, visitate il sito: http://savetheprince.net/". I maschi - aggiunge - sono vistosamente più piccoli delle femmine. Come distinguere i rospi dalle rane? "I “rospi” hanno pelle più asciutta e rugosa, frequentano l’acqua solo nel periodo riproduttivo", chiarisce de Fatis. "Le “rane” hanno pelle più liscia e tendenzialmente sono più legate all’acqua". La diffusione in Trentino e le loro caratteristiche sono raccolte in un Atlante del Muse che trovate a questo link. "I cittadini - dice l'esperto - sono invitati ad aiutarci nella creazione dell’aggiornamento dell’atlante. E' tutto spiegato qui".
LAGO DI CEI. Stavolta l’obiettivo indiscreto del naturalista Andrea Frapporti ha scovato due rospi (Bufo bufo, nome scientifico) in piena stagione degli amori. Un’immagine inconsueta, che esprime uno...
Il naturalista Andrea Frapporti chiede barriere e passaggi in sicurezza come già realizzati a Loppio
Levico Terme, gli ambientalisti lanciano un appello agli automobilisti e alle amministrazioni locali