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Sevignani, la sirenetta trentina

Dal nuoto è passata al “pinnato” e ha esordito in nazionale nel 2018. E’ campionessa italiana e a luglio arriva la sfida degli Europei


Astrid Panizza Bertolini


TRENTO. «Ho cominciato con il nuoto, ma con la pinna mi sento più libera e le soddisfazioni sono enormi», parla così Silvia Sevignani, campionessa ventiseienne di nuoto pinnato, che da Zambana si è affermata a livello nazionale in questa disciplina ed ora punta agli europei. Sono dello scorso fine settimana, infatti, le sue più recenti vittorie. Sevignani, tra venerdì e domenica ha strappato il titolo di campionessa italiana nei 200, 400 e 800 metri con la sua monopinna, che la fa sembrare una vera e propria sirenetta. L’atleta si è inoltre aggiudicata l’oro anche nella staffetta, dove assieme alle sue compagne ha sbaragliato le avversarie in gara. Ma cos’è nello specifico il nuoto pinnato? Lo chiediamo direttamente a lei.

Gareggia sempre solo con una pinna oppure anche con due?
Il nuoto pinnato è uno sport che si classifica in due discipline, io utilizzo solo una pinna, quindi ho i due piedi che sono legati assieme, come la coda di un delfino. Esiste però anche il nuoto con due pinne, che può essere paragonabile allo stile libero.

Come si è avvicinata a questo sport particolare? Faceva nuoto prima?
A dire il vero qui non è conosciuto, ma fuori dall’Italia è uno sport molto diffuso, soprattutto nei paesi dell’Est Europa, dove è paragonato addirittura al calcio. La mia carriera sportiva è cominciata con il nuoto e un po’per gioco ho messo le pinne. Dal 2017, poi, mi sono trasferita a Modena e lì ho cominciato un percorso mirato. Nel 2018 ho fatto il mio debutto in Nazionale.

Che cosa fa nella vita oltre allo sport?
Mi sono laureata nel 2020 in Scienze Motorie, mentre a novembre dello scorso anno in Management dello Sport e delle Attività Motorie. Al momento lavoro come commessa di abbigliamento sportivo, ma mi piacerebbe poter lavorare con il Coni di Trento, oppure diventare maestra di ginnastica in una scuola. In piscina, però, non è nata solo la passione per il nuoto pinnato, ma anche l’amore con il suo attuale allenatore, Michele Rossi... Sì, è stato un amore nato a bordo vasca perché lui era un atleta specializzato nelle due pinne. Ci siamo conosciuti a Modena ed è scattato il colpo di fulmine. Da giugno dell’anno scorso però lui è passato dall’altra parte. Non più atleta, ma è diventato mio allenatore. Abbiamo deciso così di trasferirci in Trentino. Adesso viviamo assieme a Zambana.

E le pinne?
Ci sono, ci sono! Sono ancora tesserata con la Società Sweet Team di Luca Tonelli a Modena, ma qui in Trentino mi appoggio alla Snd nuotatori trentini, il cui presidente è Nerio Danieli. Facciamo la spola tra la piscina di Gardolo e quella di Fogazzaro. La presenza di Michele qui in Trentino ha dato un impulso al nuoto pinnato, ha addirittura creato una sua squadra di 15 nuotatori.

Quali sono i progetti futuri?
Adesso l’obiettivo è quello di allenarmi perché in luglio ci sono gli Europei Assoluti Indoor a Kaposvar, in Ungheria e sono stata convocata anche ai Mediterranean Beach Games a Heraklion, in Grecia a settembre.

Ha paura per questi prossimi eventi internazionali?
Mi scontrerò contro atlete forti, l’ansia da competizione c’è, ma è giusto che ci sia. Io farò del mio meglio, poi per la prossima stagione si vedrà cosa fare, per ora penso ad allenarmi e a raggiungere nuovi traguardi.













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