Val di Fassa Bike, zampata di Deho
Il "vecchio leone" si aggiudica la gara. Benzoni trionfa tra le donne
MOENA. In Val di Fassa c'è la favola di Re Laurino, c'è anche la favola del Re Leone, ora c'è quella del "vecchio leone", dell'intramontabile Marzio Deho che ieri ha vinto con grande astuzia e caparbietà la Val di Fassa Bike. Bella e tutta da rimarcare anche la gara femminile di Michela Benzoni che dopo tanti secondi posti, finalmente, ha centrato il successo della gara Marathon. Ma la Val di Fassa Bike ha celebrato anche le vittorie di Andrea Zamboni e Lorena Zocca nella gara Classic e di Cristiano Bacchini e Monica Corbanese nella Short. Uno splendido cielo e le affascinanti Dolomiti fassane hanno fatto da cornice ad una gara partita col piede giusto: organizzazione doc, numeri da favola e nomi di spicco allo start.
Quelli che poi sarebbero stati i protagonisti hanno sgomitato già sulla salita del Lusia per guadagnare un posto al sole, e dopo una manciata di chilometri a fare l'andatura si sono messi Johann Pallhuber, Tony Longo e l'austriaco Jakob Nimpf, poi leggermente staccati Ronchi, Ragnoli, Deho, Celestino e a poche lunghezze anche l'atteso Roberto Heras, lo spagnolo capace di vincere tre edizioni della Vuelta su strada.
Deho, da vecchio volpone, ha cercato di non spendere troppe energie sul Lusia, del resto il GPM era ad appena 8 dei 64 km di gara. Ha lasciato sfogare Longo e Pallhuber, che si sono "scannati" lungo la salita, e lui al Lusia è transitato nono. In discesa non ci sono stati scossoni, mentre sulla successiva salita di Pociace, sopra Soraga, è uscito allo scoperto Medvedev. Longo ha lasciato la posizione di leader a Pallhuber, Medvedev era a 45", appena più indietro Deho che, chilometro dopo chilometro, si mangiava qualche secondo.
Possiamo tranquillamente dire che i quattro protagonisti di giornata sono stati loro, ma certo nessuno poteva pensare che il "vecio" Deho, 43 anni suonati, sarebbe stato capace di azzerare il gap di un minuto che pesava sulle sue spalle a metà gara.
A Larcionè, a circa 40 km di gara, Longo ha lanciato la sua sfida allungando, mentre Pallhuber, che aveva sulle spalle la fatica di una gara disputata il giorno prima, non è stato capace di ribattere e da dietro Medvedev cominciava a contare i metri, mentre Deho si agganciava al russo.
Tutto deciso? Nemmeno per sogno. A Costa Bergonza, prima di iniziare la discesa verso Moena, Medvedev agganciava Pallhuber che stava "spegnendosi" e iniziava la rincorsa a Longo, erano circa 40 i secondi di distacco, con Deho che a sua volta stava per agganciare Pallhuber.
Nel rientro a Moena i primi guai per Longo, la catena lo costringeva a fermarsi due volte, Medvedev accorciava le distanze e così Longo iniziava la salita verso Malga Panna con una trentina di secondi su Medvedev, il quale a sua volta aveva incollato a ruota Deho. Pallhuber era sempre quarto.
A Malga Panna Medvedev metteva il turbo, raggiungeva Longo che aveva ancora problemi con la catena, mentre Deho era ad una ventina di secondi. Una gara ad elastico. A Malga Peniola Medvedev transitava per primo e un po' tutti stavano già salutando il russo come quarto vincitore dela Val di Fassa Bike. Gli ultimi due chilometri non cambiavano la situazione: Medvedev, Longo e Deho, ma negli ultimi cento metri di salita il vero colpo di scena: Deho tira fuori gli artigli, brucia Longo e va all'arrembaggio del russo che, sconcertato, cede il passo. Nella difficile e tecnica discesa di Medil Deho pennella curva su curva, poi negli ultimi tre chilometri su strada asfaltata davvero scende come un missile: abbiamo cronometrato la sua velocità a 76 km/h! Facile a questo punto per lui arrivare a braccia alzate davanti al grande pubblico in centro a Moena, la Val di Fassa Bike 2011 è sua.
Dopo quasi due minuti arriva Medvedev mentre Longo è terzo. Dietro corrono i secondi e si presentano Pallhuber, comunque protagonista, Nimpf e Felderer. Dei grandi finiti dietro c'è Celestino, 11º, Rendos Rios, 12º, e Heras, 17º.
La gara femminile ha una sola grande interprete, Michela Benzoni. Ha corso sempre a tutta, perché non aveva informazioni di Daniela Veronesi che era staccata di minuti. Terza Lorenza Menapace, ma in ordine d'arrivo, perché la gara è internazionale e per regolamento si dovrebbe parlare di Alessia Ghezzo, terza donna "elite". Sul traguardo la Benzoni stoppa il cronometro a 4h07', con oltre 7' sulla Veronesi.