TRENTO. A fine febbraio, quando di lui si persero le tracce, divenne per tutti il desaparecido dell’Acea Roma. Brandon Triche non è mai stato un giocatore banale, capace di tutto a Trento (43 punti nella celebre gara 3 contro Capo d’Orlando) e dell’esatto contrario nella capitale (25 partite contraddistinte da prestazioni sempre al limite della sufficienza); ma, fuori dal rettangolo di gioco, ha sempre dato l’idea di essere un ragazzo introverso ed imperscrutabile. Nell’anno passato in riva all’Adige abbiamo però conosciuto e apprezzato il suo modo di essere, tanto che, a distanza di qualche settimana dalla sua fuga negli States, ci è sembrato giusto contattarlo per farci raccontare in prima persona la sua personale verità sui fatti occorsi durante le ultime giornate della sua esperienza romana.
Brandon Triche, da febbraio in poi di lei si sono perse le tracce. Vuole raccontarci cos’è successo nelle ultime settimane?
Fino alla fine della stagione sportiva in corso preferisco non sbilanciarmi. Vi posso solamente dire che a Roma ho subito un grave infortunio che ha ovviamente influito sulle scelte prese nell’ultimo periodo.
Tra le voci che trapelano da Oltreoceano si parla con insistenza di seri problemi al ginocchio, è corretto?
Sì purtroppo queste voci sono vere. Ho subito un grave trauma al ginocchio che ha comportato la rottura del crociato e del menisco. Inevitabilmente la mia stagione sportiva è finita. A breve sarà quindi costretto a ricorrere ad un’operazione chirurgica. Sì la data è già fissata. Mi opererò qui in America il 31 marzo e, come noto, dovrò stare ai box per almeno 6 mesi.
Nel mese di novembre potremmo quindi nuovamente rivederla in campo. Ha già fatto programmi per il suo futuro?
Non è ovviamente il momento per pensare al futuro. Tutto dipenderà sia da come si svolgerà la fase di riabilitazione che dalla lunghezza dei tempi di recupero. Non mi sento pronto per fare promesse di alcun genere, so solo che mi impegnerò nel non affrettare i tempi. Mi rivedrete in campo solamente quando sarò al 100% perché altrimenti rischierei di compromettere la mia carriera.
Alcuni giorni dopo la partita di andata tra Roma e Trento lei postò su Facebook una foto con Forray accompagnata da splendide parole per l’Aquila. Sia sincero, lei tornerebbe volentieri a Trento?
Tornare a Trento è sicuramente una possibilità. Io mi sono trovato bene lì è innegabile. Con i miei vecchi compagni ho vissuto momenti bellissimi e ho realmente apprezzato quanto la società e lo staff hanno fatto per me durante la mia permanenza in Trentino. Come detto in precedenza però è importante, sia per me che per la società con cui mi accorderò la prossima stagione, che io sia definitivamente guarito. Farei un torto ad entrambi se tornassi a giocare prima di essere al 100%.
Insomma, potremmo rivederla in campo al PalaTrento?
Il mio ritorno a Trento è e sarà sempre una cosa possibile.