Trentino, voglia di Olimpiadi 

Il presidente della Fisi Roda rispolvera quelle delle Dolomiti per il 2026 ma c’infila anche Milano


di Maurizio Di Giangiacomo


Giochi olimpici invernali delle Dolomiti, ci risiamo. Questa volta è stato il presidente della Fisi Flavio Roda, a margine del suo bilancio di PyeongChang 2018, a tirare nuovamente in ballo l’ipotesi di una candidatura delle province di Belluno, Bolzano e Trento – accomunate appunto dai Monti Pallidi, da piste e strutture già disponibili che andrebbero semplicemente adeguate e da una grandissima tradizione sui fronti agonistico e organizzativo – affiancandovi però anche quella di Milano, non è chiaro se in aggiunta o in alternativa.

Cercherà di capirne di più il presidente del Comitato Trentino della stessa Federazione italiana sport invernali, Angelo Dalpez, che incontrerà il numero uno dello sci italiano domani a Milano: non solo e non tanto per parlare di candidature a cinque cerchi, quanto per trovare la quadra in vista delle ormai prossime elezioni federali, in programma il 21 e il 22 aprile. L’emilano già allenatore di Alberto Tomba se la dovrebbe vedere con l’ex direttore tecnico azzurro Claudio Ravetto, biellese di Strona, e con Franco Vismara, brianzolo, amministratore delegato della società impiantistica di Chiesa Valmalenco, dal 1990 al 2014 anche vice presidente nazionale di Anef, l’associazione di categoria degli impiantisti. Due begli sfidanti, non fosse che la rielezione di Flavio Roda pare già “blindata”: il presidente uscente ha dalla sua parte buonissima parte (se non la totalità) dei Comitati, l’appoggio incondizionato del Coni di Giovanni Malagò e dovrebbe presentarsi all’appuntamento elettorale con i bilanci a posto. La medaglia d’oro conquistata in Corea del Sud da Sofia Goggia ha spazzato via anche gli ultimi dubbi. E questo a dispetto di una situazione che – da un punto di vista agonistico – pare tutto tranne che rosea: lo sci maschile ha chiuso di Giochi a bocca asciutta, come del resto il fondo femminile, nel maschile dietro Pellegrino c’è poco o nulla e nessuno ha raccolto l’eredità di Armin Zöggeler nello slittino. Ma il fatto che lo stesso presidente della 3Tre Lorenzo Conci, sconfitto da Roda nel 2012 e fino a qualche mese fa tentato da una nuova avventura elettorale, abbia sostanzialmente rinunciato a candidarsi, la dice lunga sulla solidità della posizione del presidente uscente.

Ma torniamo all’incontro di domani tra Roda e Dalpez: raggiunta la nuova intesa elettorale, i due presidenti dovrebbero appunto parlare anche dell’ipotesi di una candidatura italiana – nella fattispecie milanes-dolomitica – per l’edizione 2026 dei Giochi olimpici invernali. Candidatura caldeggiata, come abbiamo già avuto modo di scrivere, dallo stesso Cio: dopo Sochi, PyeongChang e Pechino (2022), li rivorrebbe assolutamente sulle Alpi o comunque in Europa. Ma al Coni e agli eventuali organizzatori locali potrebbe mancare l’interlocutore più importante. La candidatura va infatti presentata entro la fine del mese di marzo: siamo sicuri che per quella data avremo un governo nel pieno delle sue funzioni?

@mauridigiangiac. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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