Tania e Francesca: sorelle d’Italia, regine d’Europa

Per Cagnotto e Dallapè anche i complimenti del premier Renzi: ripercorriamo la loro storia


di Marco Marangoni


TRENTO. Doha, 21 marzo 2009 - Londra, 15 maggio 2016. Due continenti, due località, due date separate da 2612 giorni contenenti otto trionfi consecutivi nei confini del Vecchio Continente. Dalla sperduta Vorkuta in Siberia a Cabo da Roca in Portogallo, da Capo Nord a Tarifa in Spagna, Tania e Francesca non hanno rivali. Hanno trionfato col sorriso, frutto di tanti sacrifici, spesso con facilità ma senza mai snobbare le avversarie. Nella vecchia e tanto cara Europa ci hanno provato in molte a spodestarle. In particolare Russia, Ucraina e Germania, volevano spezzare l’egemonia delle “Sorelle d'Italia, Regine d'Europa”, tanto da modificare le rispettive coppie schierando anche giovani talentuose con la speranza del colpaccio.

Niente da fare, la bolzanina e la trentina alla fine sono sempre risultate le migliori, le più affiatate, le più pulite, le migliori. Cagnotto e Dallapè si sono sempre prese per mano in gara e in allenamento. Una presa che diventava sempre più forte nei momenti difficili. Dopo la scoppola delle Olimpiadi del 2012, il punto più basso della loro carriera, entrambe hanno pensato di mollare, di chiudere con i tuffi, di dedicarsi alla famiglia. Insomma di pensare ad altro. Alla fine è bastato uno semplice sguardo per decidere di posticipare di altri quattro anni i loro progetti di vita e proseguire a sacrificarsi provando a cullare il loro sogno: la medaglia olimpica.

L’era del sincro Cagnotto - Dallapè è iniziata un bel giorno dell’autunno 2008, dopo le Olimpiadi di Pechino. Tania aveva appena abbandonato la piattaforma, Francesca sapeva di valere di più. Col benestare dei loro tecnici, Giorgio Cagnotto e Giuliana Aor, Ta’ e Fra’ hanno deciso di unirsi in “matrimonio”. Dopo appena cinque mesi, l'esordio internazionale alle prestigiose World Series di Doha, sul Golfo Persico. Subito hanno dimostrato di “prendersi” cogliendo il bronzo. Pochi mesi dopo il primo oro europeo, a Torino, e l’inatteso argento iridato a Roma con un punteggio che ancor oggi è il loro record, 329,70. E così, dopo il trionfo di Torino 2009, Budapest 2010, ancora Torino nel 2011, Eindhoven 2012, Rostock 2013, Berlino 2014, nuovamente Rostock nel 2015, è arrivato quello di Londra 2016.

«È stato un Europeo molto gratificante perché, oltre alle medaglie conquistate, abbiamo svolto importanti test in vista delle Olimpiadi. La vittoria non era scontata – ha detto Tania – Abbiamo due mesi senza poterci confrontare con le altre coppie che incontreremo a Rio. Pensavo di aver raggiunto il mio massimo a 27-28 anni, nel precedente ciclo olimpico. Invece, adesso mi sento meglio, ho meno dolori fisici e affronto gli allenamenti con più leggerezza. Ho scoperto di avere ancora margini di crescita».

Lacrime di gioia e di liberazione per Francesca: «Tutti s’aspettavano una nostra vittoria, avevamo una pressione enorme, abbiamo lavorato tanto per non deludere le attese. Sono stati degli anni bellissimi, con molte più soddisfazioni rispetto alle delusioni. Con Tania abbiamo lavorato sempre in armonia. Ora dovremo concentrarci sull’ultimo atto della nostra carriera insieme ed arrivare alle Olimpiadi in perfette condizioni. Salutiamo i campionati europei da imbattute».

Il premier Matteo Renzi nella sua e-news ha scritto: «Cito solo una storia che mi colpisce, la storia di Tania Cagnotto, una delle nostre atlete di punta anche in vista di Rio 2016. Tania in questi giorni ha vinto a Londra gli europei in diverse discipline (complimenti anche a Francesca Dallapè decisiva insieme a lei per la vittoria nel sincronizzato). Ha vinto in quella piscina londinese dove un’autentica ingiustizia le strappò la medaglia olimpica quattro anni fa. Doveva essere una piscina stregata e invece Tania ha dimostrato che i fantasmi esistono solo per chi ha paura di mettersi in gioco».

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