Sofia Goggia tenta l'impresa, già al lavoro per le Olimpiadi dopo l’infortunio a Cortina
Piscina e crioterapia per l’azzurra dopo la brutta caduta in SuperG e la distorsione al ginocchio
BERGAMO. Crioterapia e piscina: Sofia Goggia ha cominciato già stamani (24 gennaio) la riabilitazione con l'obiettivo di far sgonfiare al più presto il ginocchio sinistro dopo la brutta caduta di ieri nel superG di Cortina, in vista delle Olimpiadi di Pechino.
Dopo una notte sicuramente non facile nella casa di Bergamo con i suoi familiari, per la campionessa olimpica è cominciata così una nuova dura sfida. Per l'assistenza e gli interventi di fisioterapia e di riabilitazione fisica, come purtroppo le è già successo in passato, Sofia e' solita fare riferimento a tre diversi centri specializzati di Mantova, Verona e Bergamo.
Anche questa volta, come sempre per lei, quella di Sofia è una sfida contro il tempo. In pista per essere la più' veloce di tutte e adesso per arrivare in tempo a recuperare la forma fisica, sicurezza e le energie mentali che le servono per difendere a Pechino il 15 febbraio il titolo olimpico di discesa libera, vinto quattro anni fa in Corea.
Il calendario parla dunque di un mese ma in realtà il tempo a disposizione è molto meno visto che prima della gara ci sarà da fare nei giorni precedenti almeno una prova cronometrata. E poi prima del 15 a Pechino ci sarà il superG dell'11 febbraio, competizione che potrebbe servire all'azzurra almeno per testare in pista le sue reali condizioni e soprattutto ritrovare al più presto il clima di gara.
E' comunque ancora presto per capire quando Goggia, designata come portabandiera azzurra alla cerimonia d'apertura, potrà andare in Cina. Intanto la Coppa del mondo va avanti senza di lei: domattina a Plan de Corones gigante donne con l'Italia che si affida così soprattutto a Marta Bassino e Federica Brignone. Domani sera, invece, a Schladming in Austria, slalom speciale uomini. Gli azzurri devono far dimenticare la grandissima occasione buttata al vento domenica nello speciale di Kitzbuehel quando dopo la prima manche Alex Vinatzer era al comando e Giuliano Razzoli quarto, ma non sono riusciti a confermarsi nella seconda manche.