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Nel Trentino di boschi e prati la prima medaglia d’oro arriva dall’acqua: la storia olimpica di Ruggero Tita

Il velista trentino, nato sportivamente sui laghi di Caldonazzo e Garda, è un predestinato, vittorioso fin da piccolo. Una carriera in crescendo fino alla scelta più dolorosa: rinunciare a Luna Rossa per l’oro olimpico

LE FOTO: una storia iniziata sui laghi trentini

LA VITTORIAlo storico trionfo di Ruggero Tita

IL VIDEOa Civezzano esplode la gioia dei genitori

LE FOTOil trionfale cammino che porta all'oro

IL VIDEO: gli allenamenti in volo sulle acque del Garda

IL VINCITORE"siamo venuti qui per la vittoria più importante"


Gianluca Marcolini


TRENTO. Roveretano di nascita, venuto grande fra Trento, dove ha studiato fino a conseguire la laurea in ingegneria informatica, e Civezzano, dove abita la sua famiglia (nei rari momenti in cui è a casa), ma cresciuto sul lago di Caldonazzo e poi sul Garda (risiede a Torbole), prima di farsi portare dal vento in giro per il mondo a collezionare trionfi e medaglie, fino a quella più luccicante, l’oro olimpico. Ruggero Tita è la prima medaglia d’oro ai Giochi estivi nella storia del Trentino. Da non credere: nel Trentino dei boschi e prati immersi nelle maestose montagne, la prima vittoria olimpica arriva dall'acqua. 

Dai laghi trentini alle acque del Giappone: il cammino di Ruggero Tita fino all'oro olimpico

Una splendida avventura culminata con la vittoria più bella, entrata nella storia dello sport azzurro. Dai laghi trentini alle acque del Giappone: il cammino di Ruggero Tita fino all'oro olimpico (foto Facebook Ruggero Tita) LEGGI l'articolo

 

La medaglia d’oro nasce sui laghi trentini

Classe 1992,  Ruggero Tita può essere considerato un predestinato. Ecco perché la sorprendente vittoria olimpica, a 21 anni di distanza dall’oro della Sensini, sorprende solo fino a un certo punto. Gli albori velistici a otto anni, con le prime regate sulle acque del lago di Caldonazzo, negli Optimist, la “vasca” con vela singola che sancisce da sempre l’approccio dei ragazzini con la disciplina velica. Ma Ruggero Tita ha il vento che gli scorre nelle vene, oltre al sangue. E il dna del campione. Appena tredicenne fa suo il titolo italiano e poco dopo passa alle barche più grandi, prima i 29er e poi i 49er. Aumentano le dimensioni delle imbarcazioni e aumentano anche i trionfi: nel 2015 la Olympic Week sul lago di Garda e successivamente il titolo europeo Youth U23 e l’argento mondiale; nel 2016 la partecipazione ai Giochi di Rio con Pietro Zucchetti, nella classe 49er. Poi il passaggio alle Nacra 17: assieme a Caterina Banti ottiene bronzo e oro mondiali, due titoli europei consecutivi, ori, argento e bronzo in Coppa del Mondo.

Dal Trentino a Tokyo per vincere la medaglia: l'avventura di Ruggero Tita

Ruggero Tita, dal Trentino a Tokyo: un lungo viaggio che vale la medaglia. Il velista trentino entra nella storia dello sport italiano, ecco le immagini che raccontano il suo cammino LEGGI l'articolo

 

La rinuncia a Luna Rossa per le Olimpiadi

Il trentino diventa per due volte di fila velista dell’anno e lavora con il Team di Luna Rossa per l’assalto alla America’s Cup. Avrebbe dovuto prendere parte alla spedizione in Nuova Zelanda, ma il posticipo di Tokyo2020 di un anno, causa pandemia, lo ha costretto a una scelta: «Dopo Rio il sogno di una medaglia olimpica per me è stato sempre molto forte. Per cui ho deciso di abbandonare la strada della Coppa e concentrarmi sui Nacra 17 per arrivare a Tokyo. L’ho fatto in un momento cui non sapevo neppure se mi sarei qualificato. Spero comunque che un giorno ci possa essere per me la possibilità di tornare su Luna Rossa», le sue parole in un’intervista alla Gazzetta dello sport. 

 

Ruggero Tita “vola” sul Garda: le immagini degli allenamenti

Dietro una medaglia d’oro olimpica ci sono anni di lavoro, sacrifici, allenamenti. Ma anche divertimento… Ecco come si allena Ruggero Tita sulle acque del Garda: sembra volare sulla superficie del lago. LEGGI l'articolo

 

I festeggiamenti delle istituzioni

La vittoria dell’atleta delle Fiamme Gialle è stata ovviamente salutata da tutte le istituzioni politiche trentine e non solo. «Sentire risuonare l’inno di Mameli sul podio olimpico è sempre una grande emozione, ma quando l’atleta è trentino la gioia diventa incontenibile», le parole del presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder: «La straordinaria impresa di Tita, che ha portato la prima medaglia olimpica in Trentino, ci riempie di orgoglio ed è la dimostrazione che quando si ha passione e si da il massimo i risultati arrivano».  «Quando vediamo atleti locali raggiungere gli obiettivi prefissati, dopo molto lavoro e preparazione tecnica, è sempre motivo di grande orgoglio per tutto il territorio, a maggior ragione se quell’obiettivo raggiunto si presenta come l’oro olimpico - commenta il presidente dell’Apt Garda Dolomiti Silvio Rigatti -. Il successo di Ruggero è un’ulteriore conferma di come il lago di Garda sia un campo ideale per gli atleti per allenarsi e affinare la propria tecnica in vista di gare di alto livello». «E’ un risultato straordinario – commentano il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e l’assessore allo sport Roberto Failoni che hanno seguito la gara di Tita in televisione -. E’ una grande soddisfazione per tutto il Trentino e per il nostro movimento sportivo che nel 2026 vivrà il grande appuntamento delle Olimpiadi invernali. Aspettiamo Tita a Trento, insieme agli altri grandi atleti trentini per celebrare degnamente questo storico risultato».

 













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