Pallavolo

Lanza: «La maglia azzurra è la felicità»

Da Cavalese lo schiacciatore dell’Italia guarda agli Europei e alla stagione con la Diatec: «Puntiamo in alto, come sempre»


di Nicola Baldo


CAVALESE. Capitano di Trentino Volley e punto fermo della Nazionale. A Filippo Lanza le responsabilità sono sempre piaciute ed in questo momento l’ItalVolley ha un grande bisogno di lui in vista degli Europei che inizieranno il prossimo 24 agosto in Polonia.

«A me piace moltissimo far parte di questo gruppo – commenta lo schiacciatore veronese della Diatec – la maglia azzurra è qualcosa che ho sempre voluto ed ammirato. Indossarla ora mi dà grande felicità. Tutti noi che siamo qui a Cavalese sentiamo addosso la responsabilità di tantissimi italiani che ci seguono».

Come prosegue il lavoro di avvicinamento agli Europei?

«Bene, siamo molto contenti. Ormai è dal 3 luglio che siamo in Val di Fiemme in ritiro e stiamo lavorando tanto. L’obiettivo è fare bene agli Europei e per riuscirci questa fase di preparazione è molto importante, qui ci stiamo costruendo il nostro futuro».

Futuro che per lei sarà poi ancora da colonna della rinnovatissima Trentino Volley.

«Quella della prossima stagione sarà una Trento profondamente rivoluzionata. Abbiamo cambiato molto e tutti questi cambiamenti ci daranno tanta energia. Siamo una squadra nel complesso molto competitiva e possiamo fare bene: stimo moltissimo tanti dei giocatori che sono arrivati a giocare con noi».

Immaginiamo a partire dal suo compagno azzurro Luca Vettori, cosa gli ha detto di Trento?

«Gli ho semplicemente detto che a Trento troverà un ambiente nel quale poter stare tanto bene. E che in primis tutti, a partire da me, dovremo fare di tutto per farlo sentire a casa. E questo vale un po’ per tutti i nuovi, se noi che già conosciamo l’ambiente li aiuteremo sarà tutto più semplice».

Che diagonale di schiacciatori sarà quella Lanza-Kovacevic?

«Sarà una diagonale un po’ pazzerella... Nel senso che siamo due schiacciatori che mettono in pratica questo gioco nuovo, veloce e rapido. Con un giocatore come Uros sarà bello metterci quel pizzico di cattiveria caratteriale in più e quella voglia di ottenere sempre e comunque il punto, che sono le doti di Kovacevic».

Cambiano gli interpreti ma non lo spartito, la Diatec suonerà sempre un ritmo veloce...

«Sì, secondo me è la giusta evoluzione della pallavolo moderna. Questo passaggio verso una pallavolo sempre più rapida, più veloce, è una evoluzione che aiuta a migliorarsi puntando sempre in alto».

Puntare in alto che sarà l’obiettivo della Diatec in tutte le manifestazioni?

«Quello certamente, punteremo ad arrivare in fondo ancora ad ogni competizione. Coscienti che ci saranno tantissime squadre di alto livello a contenderci le vittorie. Modena come noi ha cambiato tanto, ma non solo le big si sono rinforzate. Anche realtà come Latina, ad esempio, hanno creato una squadra molto importante».

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