La Bitumcalor a caccia del magico bis con Chieti

Basket. Gara-2 (PalaTrento ore 20.30) con l’Aquila al gran completo In città si sogna la Legadue ed i procuratori bussano alla porta della società


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Tutti pazzi, con la p piccola, per la Bitumcalor. Pubblico mai visto al PalaTrento per il basket (contati 2600 spettatori per gara-1 contro Chieti) e folla di procuratori in fila alla porta del dg della società Salvatore Trainotti: l’A2, con tutti gli annessi ed i connessi, significa anche stranieri in campo, e non manca chi vorrebbe già fare mercato.

In società si tengono i piedi incollati per terra: «Attenzione, l’altra sera la Bitumcalor ha fatto una gara perfetta ma la filosofia dei playoff, per giunta al meglio delle cinque gare, impone prudenza e grande concentrazione. La logica di questi scontri è diversa ogni volta. Per di più domani (stasera alle 20.30) giochiamo a poche ore di distanza dal primo match e il tempo per recuperare è breve anche per chi è abituato a disputare, come abbiamo fatto in tutto il campionato, anche gare infrasettimanali. Dico questo, e l’ho detto anche ai procuratori, per fare capire bene che occorre prima portare a casa la promozione e poi ragionare di mercato».

In casa Bitum adrenalina e grinta sono a mille. L’infermeria è più vuota di un parcheggio cittadino a ferragosto e coach Buscaglia può contare su un roaster completissimo e motivato. Ieri pomeriggio allenamento defatigante e tattica, ovvero riproposizione del video della partita di domenica sera con lo studio delle (poche) debolezze.

Sul fronte degli avversari, Chieti è ospite di un albergo a sud della città, ieri si è scelto di allenarsi lontano da occhi indiscreti, in quel di Riva, grazie probabilmente ai buoni offici dell’ex lacustre, Rossi: «Siamo chiamati ad una prova di orgoglio, anche se contro questa Trento (che chiude con il 55% dal campo e l’80% dalla lunetta, oltre ad un +14 a rimbalzo figlio del dominio nella prima metà di partita) servirebbe davvero la gara perfetta» è il commento della società allenata da Domenico Sargentone.

In attesa del match di questa sera (andare a gara 3, sabato alle 21, sul 2-0 sarebbe una cosa grande) in città si lascia libero spazio alla fantasia, ragionando o meglio, sognando, su che cosa vorrebbe dire avere Trento in A2, laddove il basket comincia a diventare una questione per palati fini.

Ma le cose belle costano e anche il budget della prima squadra, siamo nel campo delle ipotesi eh, lieviterebbe di un buon 50 per cento.

Pur lontani anni luce dai costi (e dal giro d’affari del calcio) e pure da quelli del volley stellare dell’Itas Diatec, una Bitumcalor in A2 costerebbe come minimo un milione e 500 mila euro all’anno. Un salto non piccolo ma nemmeno eclatante rispetto ai 900 mila euro che hanno consentito a Trento di essere in lotta per la promozione.

Sul parquet di via Fersina si aprirebbero le porte anche agli stranieri, sino ad un massimo di quattro. Due di questi sarebbero extracomunitari, un altro dovrebbe essere europeo ed un quarto dovrebbe avere comunque passaporto italiano.Ragazzi dei college Usa e giganti serbi in maglietta Aquila regalarebbero adrenalina a gogo. Trento sogna. Quello è gratis.

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