la 46esima ciaspolada in val di non
FONDO. Non c’è due senza tre recita un famoso adagio, messo nero su bianco ieri da Cesare Maestri, che ha vinto per la terza volta consecutiva la Ciaspolada della Val di Non e ha conquistato il...
FONDO. Non c’è due senza tre recita un famoso adagio, messo nero su bianco ieri da Cesare Maestri, che ha vinto per la terza volta consecutiva la Ciaspolada della Val di Non e ha conquistato il titolo iridato di corsa con racchette da neve, emulato al femminile dalla toscana Anna Laura Mugno, in un’edizione (la 46esima) che ha visto al via 2300 concorrenti – tra agonisti e non – provenienti da 29 nazioni.
Il 25enne trentino di Bolbeno ha adottato la tattica che gli aveva consentito di vincere nel 2017 e nel 2018: ha aperto il gas nelle prime battute di gara sfruttando il terreno a lui più congeniale, la salita, e ha poi respinto il tentativo di rimonta del quotato americano Joseph Gray, vicecampione del mondo della specialità e quarto ai Mondiali 2018 di corsa in montagna, disputati ad Andorra. Un avversario di assoluto spessore, dunque, per il giudicariese, che ha saputo dosare al meglio lo sforzo, piazzando un nuovo forcing quando lo statunitense ha provato a ridurre il gap.
Erano poco più di 8 i chilometri del percorso, ottimamente innevati dal collaudato staff capeggiato dal presidente del comitato organizzatore Gianni Holzknecht. Lo start è stato dato da località Pradiei, con gli atleti chiamati a coprire due giri di un circuito di circa 4 chilometri, con giro di boa a Sarnonico, a precedere il tratto conclusivo verso il traguardo, allestito nel cuore del paese di Fondo, sopra il Palanaunia. Dopo una breve fase di studio, Maestri ha sferrato l’attacco e ha subito guadagnato una quindicina di secondi sul primo drappello inseguitore, guidato dall’americano Gray, il più temuto dal runner trentino alla vigilia. Al termine del primo giro, lo statunitense pagava 20” di ritardo, seguito a breve distanza dalla coppia composta dallo spagnolo Nacho Hernando e dal campione del mondo uscente, il francese Stephane Ricard, incalzati a loro volta dal bergamasco Alessandro Rambaldini.
Medesimo sviluppo per la gara femminile, con Anna Laura Mugno che si è presentata con 40” di vantaggio sulla esperta reggiana Isabella Morlini al termine del primo giro e con oltre un minuto sulla campionessa del mondo 2018, l’americana Michelle Hummel.
Maestri è riuscito a resistere al tentativo di rimonta di Gray e, nel tratto conclusivo, ha addirittura incrementato il proprio vantaggio, andando a chiudere a braccia alzate con 44” di margine. La medaglia di bronzo è finita al collo di un altro atleta italiano, Alessandro Rambaldini, spesso protagonista alla Ciaspolada e vincitore dell’edizione 2015. Il bergamasco, compagno di squadra di Maestri all’Atletica Valli Bergamasche, è riuscito nel finale a superare lo spagnolo Nacho Hernando e a garantirsi così il terzo gradino del podio, a 1’26”, con l’iberico quarto a 1’34” e l’iridato 2018 Stephane Ricard quinto a 1’41”.
Anna Laura Mugno, 31enne toscana dell’Atletica Orecchiella Garfagnana, ha invece dominato la gara femminile e ha conquistato il titolo iridato chiudendo con il tempo di 36’54”, seguita in classifica dalla esperta atleta reggiana Isabella Morlini, che ha confermato il proprio feeling con la gara che la vide primeggiare tre volte (2013, 2014 e 2016) e che questa volta le ha regalato la gioia della medaglia d’argento, seconda in 37’19”. Bronzo per la campionessa del mondo in carica, l’americana Michelle Hummel, terza in 37’35”, ad avvalorare la prova offerta dalle due italiane. Buon quinto posto per la trentina Simonetta Menestrina, a poco più di due minuti dalla zona medaglie, con Mirella Bergamo ottava.
Dietro ai partecipanti alla gara iridata hanno sfilato 2000 “bisonti” che hanno preso parte alla non competitiva, guidati dal sano e vivace spirito di partecipazione, quello che da sempre caratterizza la Ciaspolada, evento popolare sulla neve per eccellenza.
«Un successo oltre ogni previsione – ha commentato al termine della gara il presidente del comitato organizzatore Gianni Holzknecht – Pensavamo che l’assenza di neve ci penalizzasse ed invece la partecipazione e il grande lavoro del nostro staff non ha compromesso lo spettacolo. Abbiamo accolto 2.300 partecipanti di una trentina di nazioni, numeri importanti. I “bisonti” si sono potuti divertire grazie allo straordinario lavoro di oltre 600 volontari impegnati sul percorso e nei vari servizi. È andato tutto bene, siamo più che soddisfatti». (l.f.)
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