L'Itas perde in casa con Macerata e si complica la vita
Rimandata la qualificazione alla finale scudetto, ora c'è da preparare la Final four di Champions League
TRENTO. Come complicarsi, e pure tanto, la vita. Ieri sera un’Itas apparsa intorpidita, a tratti con il freno a mano tirato, ha incassato tre pappine a zero da una Macerata con il diavolo in corpo. Il tutto con la non piacevole conseguenza di allungare a gara-4 la serie di sfide di questa semifinale scudetto. Ma la tegola che ha gelato il PalaTrento non ha solo nefaste ricadute sul terzo assalto consecutivo al tricolore di volley. Eh, no: proietta ombre altrettanto scure sulla finale di Champions in agenda il prossimo fine settimana in Polonia.
Si era detto, toccando ferro: una gara-4 (mercoledì prossimo nell’incandescente catino del Palascodella) come minimo toglierà fiato ed energie al team di Stoytchev in vista del week-end polacco. C’è di peggio: se si dovesse pure perdere e tornare sul due a due (e qui bisogna toccare il toccabile) gara-5 sarebbe in programma domenica 2, con la Champions in pieno svolgimento. Si vedrà.
Intanto andiamo a riavvolgere il nastro su quello che è accaduto ieri sera: per Macerata era una partita senza domani e De Giorgi faceva subito capire di averla preparata a puntino. Inizio comunque equilibrato, con il match che viaggiava su binari paralleli sino ad un 11 a 11 che annullava il break del ritardo dei padroni di casa. La dote per Macerata si tornava a fare cospicua sul 16 a 12, con un Matteo Martino nei panni di Braccio di Ferro. Per farla breve il primo set si chiudeva 21 a 25 e il PalaTrento, pieno come un uovo, ci rimaneva male.
Secondo set? Pure iniziato, accidentaccio, assai bene per Macerata: con una Diatec che poteva contare su un Kaziyski meno marziano del solito e su un Zygadlo a tratti nervoso nel distribuire i palloni. Time out: 8 a 4. E cambio, con dentro l’ex Herpe, sul 10-14. Si segnalava in più occasioni Juantorena ma sul fronte Macerata il polacco Swiderski (vi ricorda qualcosa?) trascinava i suoi ad un preoccupante 19 a 13. Per di più fior di campioni come Omrcen e Vermiglio mostravano di aver ritrovato lo smalto giusto in tempo per queste semifinali. Ed infatti il bis degli ospiti, pur con 5 set ball annullati con il cuore in gola dalla Diatec, evocava altri foschi presagi: si chiudeva 23 a 25.
E sul 2 set a 0 erano cavoli amarissimi per i nostri: inizio scaccia crisi e fuga dell’Itas sul 7 a 3. Avanti vicini vicini ma aggancio della Lube sul 13 a 13. Zeffiro sul tifo nostrano. E che finale di set: 23 a 20 per Trento che pare essere tornata quello dei giorni belli. Sulle tribune saliva il rullo dei tamburi gialloblu. Ma poi l’Itas staccava di nuovo la spina e si faceva passare dal Macerata: risultato in fotocopia del secondo, 23 a 25. Suonava il Silenzio.