Aquila gelata, a Belgrado -28 Dal Partizan una severa lezione 

Basket EuroCup. Brutto avvio di Top 16 per la squadra di coach Brienza, in Serbia Mosley e Thomas dominano  Williams e con Miller-Mcintyre annulla Browne: quarta sconfitta consecutiva, la settima nelle ultime nove partite  


Federico Casna


Come il sole che entra dalla finestra mette in mostra la polvere depositata sui mobili, la difesa del Partizan Belgrado evidenzia i problemi offensivi patiti dalla Dolomiti Energia nell’ultimo periodo. La squadra di coach Brienza rimedia un’altra doccia fredda nella trasferta serba collezionando percentuali indecorose al tiro e ottenendo solamente 43 punti a fronte dei 71 dei padroni di casa. E se parte della “colpa” la si può attribuire alla debordante fisicità del Partizan, la restante fetta di responsabilità è tutta da imputare agli evidenti limiti nella metà campo offensiva della Dolomiti Energia. Le iniziative isolate dei singoli sbattono costantemente contro la diga locale - con Mosley e Thomas che dominano Williams e con Miller-Mcintyre che annulla Browne – mentre la palla circola in maniera troppo impacciata e macchinosa quando i bianconeri cercano di aggirarla. Per il resto, la squadra difende anche meglio del previsto nei primi due quarti, patendo invece alla lunga il pick and roll giocato egregiamente dai padroni di casa. È la quarta sconfitta consecutiva, la settima nelle ultime nove partite disputate dalla Dolomiti Energia: il tentativo di reazione nell’ultimo quarto scongiura in parte una crisi emotiva, ma quella dei risultati rischia di diventare troppo ingombrante per essere gestita.

Venendo alla cronaca, la partita fatica a sbloccarsi e ci vogliono due minuti e trenta di gioco per vedere il primo canestro. Ci pensa allora la star di casa Miller-Mcintyre a sbrogliare la situazione, con tre scalate al ferro che indirizzano la gara. Risponde Browne con una tirpla sublime, poi però i serbi alzano i giri del motore con le “bombe” di Paige che chiamano Brienza al primo timeout sul 15-5. Trento rientra bene e accorcia con Maye e Williams, mentre nel finale di quarto sono ancora i serbi a capitalizzare: Sanders segna a pochi secondi dalla sirena, sul capovolgimento Zagorac fa in tempo a punire con due punti da instant-replay. Nella seconda frazione le mani dei tiratori di entrambe le squadre si raffreddano improvvisamente, ma se il Partizan centra almeno un paio di triple e qualche giro in lunetta, i trentini vanno in completo stallo. Il ferro è tappato dalla fisicità di Mosley e compagni, le soluzioni dall’arco vanno addirittura peggio (0 su 8 nel quarto): ne deriva un parziale di 11-4, che manda le squadre all’intervallo sul 35-20. Il terzo quarto è ancora più complicato, sia per i miglioramenti offensivi dei padroni di casa, sia per i problemi trentini nel medesimo aspetto. Partono bene Maye e Williams con qualche punto in serie, ma le combinazioni tra Perkins e Mosley sembrano incontrastabili e il centro americano banchetta sulla testa dei lunghi dell’Aquila. Sanders interrompe la carestia ad un minuto dalla fine, ma è troppo tardi perché il Partizan ha già preso il largo (54-30 a fine quarto). Nell’ultimo periodo la Dolomiti Energia accenna una reazione affidandosi ai punti degli americani e sfruttando un leggero calo dei padroni di casa, che amministrano il largo margine assicurandosi la vittoria.

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