Calcio

La Serbia pareggia all’ultimo secondo di gioco: Jovic-gol, Slovenia gelata

Il discorso qualificazione nel Girone C di Euro 2024 è rimandato all’ultima giornata



MONACO DI BAVIERA. La Serbia si salva sul gong e costringe al pareggio (1-1) un'ottima Slovenia. Succede tutto nella ripresa: al gol di Karnicnik replica Jovic all'ultimo secondo e il discorso qualificazione nel Girone C di Euro 2024 è rimandato all’ultima giornata. L'inizio di gara della Slovenia è migliore: Rajkovic neutralizza senza difficoltà la prima conclusione del match di Cerin, poi, con un buon riflesso, dice di no anche a Mlakar che si era liberato per calciare in area.

Bisogna attendere quasi la mezzora per uno squillo della Serbia con il colpo di testa in tuffo di Vlahovic su traversone di Mladenovic: presa sicura di Oblak. A pochi minuti dall'intervallo una grande occasione per parte: Elsnik vince un rimpallo, penetra in area e calcia a botta sicura spaccando il palo. Sul tap in Sesko non inquadra la porta. Sul fronte opposto Zivkovic crossa per Mitrovic che trova la provvidenziale opposizione in uscita di Oblak. Scena simile si ripete in avvio di ripresa con il portiere della Slovenia decisivo ancora su Mitrovic dopo il bel triangolo con Tadic.

Su un cross teso di Gacinovic rischia Bijol che svirgola e va vicino all'autogol, mentre dall'altro lato con la punta delle dita Rajkovic allunga sopra la traversa il tiro a giro di Sesko. A trovare prima la rete è la Slovenia: gran discesa di Elsnik e perfetto suggerimento sul secondo palo per l'accorrente Karnicnik, colpevolmente perso dal neoentrato Milinkovic Savic, che da due passi non può sbagliare.

Il terzino, dopo il gol, salva anche la sua porta sporcando una conclusione di Mitrovic sbattuta poi sulla traversa e poi sfiora addirittura la doppietta personale con un rasoterra non di molto fuori. Il finale di gara è però tutto della Serbia che porta l'intero organico in attacco e nell'assedio conclusivo trova il pareggio all'ultimo respiro: su angolo di Ilic è Jovic ad anticipare Bijol insaccando alle spalle di Oblak.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.