Bocconi avvelenati, si farà una mappa dei punti a rischio

Trento. Si è riunito ieri per la prima volta al Commissariato del Governo, il tavolo di coordinamento su bocconi ed esche avvelenate, che dovrebbe coordinare prevenzione e bonifica e monitorare il...


Maddalena Di Tolla


Trento. Si è riunito ieri per la prima volta al Commissariato del Governo, il tavolo di coordinamento su bocconi ed esche avvelenate, che dovrebbe coordinare prevenzione e bonifica e monitorare il fenomeno. Lo stimolo a riunirlo arrivava dalle associazioni di tutela animali. Dopo una prima risposta della Provincia, che declinava ogni responsabilità, l’invito a unire le forze è stato accolto. Ieri è stato comunicato dal referente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie che i casi accertati di avvelenamento nel 2018 in Trentino sarebbero solo dodici. Il Commissario Sandro Lombardi ha definito il fenomeno “molto limitato”. Nella percezione dei proprietari di cani e gatti non è così, come raccontano le cronache. A chi si occupa di cani e gatti risultano molti più casi. Il Commissario ha risposto a tale osservazione posta dai giornalisti, che probabilmente mancano all’appello alcune denunce. «Proprio per questo – ha precisato – abbiamo concordato con il rappresentante della Provincia (Vittorio Dorigoni, veterinario del Servizio Politiche sanitarie-ndr) di studiare un’ azione di informazione». Tale azione potrebbe comprendere una mappatura dei punti a rischio sul sito internet della Provincia, ha chiarito Dorigoni. La chiedono le associazioni animaliste e ambientaliste. Ivana Sandri, presidente di Enpa Trentino, presente al Tavolo come Guardia Zoofila, ci ha detto “è noto che chi attua azioni crudeli contro gli animali, ha un profilo psicologico pericoloso anche per le persone. Si tratta di un problema sociale sentito, perché la morte con il veleno è molto dolorosa, colpisce nel profondo i proprietari degli animali”. Lo ha ricordato ieri mattina il presidente dell’Ordine provinciale dei veterinari Marco Ghedina. Il Tavolo è composto da rappresentanti di Azienda sanitaria, Forestale, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Guardie zoofile, Ordine dei veterinari, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza. Erano presenti rappresentanti dei comuni di Riva del Garda e Trento. La questione del rischio veleno anche per lupi e orsi è stata evitata. Vittorio Dorigoni ci ha però detto, ai margini dell’incontro, che dove c’è conflitto sui predatori, il rischio veleno esiste.









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