Prima connessione 5G da un satellite in orbita bassa alla Terra



Unanuova eranella qualebasta un telefono cellulare per comunicare con lo spazio: è loscenario aperto dallaprima connessione 5G direttafra laTerra e unsatellite in orbita bassa, che si trova cioè a una quota compresa fra 200 e 2000 chilometri. Nel test, condotto dall'Agenzia spaziale europea, il satelliteLeo 3 gestito dall'azienda Telesat ha inviato un segnale al Centro per la ricerca scientifica e tecnologica dell'Esa (Estec) che si trova nei Paesi Bassi e laconnessione, rileva l'Esa sul suo sito, è rimastastabile per tutto il tempo dell'esperimento.

Finora test di connessione 5G erano stati fatti solo con satelliti in orbita geostazionaria, ossia con satelliti posti su un'orbita che coincide con il periodo di rotazione della Terra. Inoltre per la connessione è stata utlizzata unatecnologia 5G diversada quella adottata per le comunicazioni sulla Terra. L'esperimento fa parte delprogramma strategico dell'Esa Space for 5G/6G and Sustainable Connectivity, il cui obiettivo èintegrare le reti cellulari con quelle spazialiperconnettere tutti, ovunque e in ogni momento.

Un'altra caratteristica importante è nel fatto che lacomunicazione è avvenutain linea con gli standardsviluppati dall'organizzazione internazionale Third Generation Partnership Project (3Gpp). Questo significa che idispositivi mobilipotrebberoconnettersi direttamente aisatelliti, riducendo costi e complessità delle infrastrutture terrestri. In teoria, la tecnologia consente dipassare direttamente dalle reti terrestri ai satelliti, assicurando una copertura continua sia che ci si trovi in una grande città, sia da un piccolo centro isolato su una montagna.

Grazie a questa nuova tecnologia, chiamata5G Non-Terrestrial Network (Ntn), i satelliti che si trovano nella bassa orbita terrestre possono supportate servizi che richiedonoconnessioni interattive in tempo reale. Potrebbe essere il punto di partenza per trasformare il modo in cui vengono gestite leemergenze o l'assistenza sanitaria in zone remote, compresiinterventi chirurgici in telemedicina, si potrebbero anchecontrollare veicoli autonomi, supportareoperazioni industrialia distanza in ogni parte del mondo o ancora migliorare iservizi Internet sui voli aerei.









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