Costa e von der Leyen: "Sostegno a Kiev per una pace giusta"
BRUXELLES - Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno avuto una videocall, assieme all'Alto rappresentante Kaja Kallas, con il primo ministro dell'Islanda Kristrún Frostadóttir, il primo ministro della Norvegia Jonas Gahr St›re, il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer. Si tratta dei capi di Stato e di governo dei cosiddetti Paesi 'like-minded' suUcrainae difesa. A questi vanno aggiunti Giappone, Canada, Nuova Zelanda e Australia, che non hanno partecipato alla videocall per motivi legati al fuso orario.
L'incontro, come è accaduto lo scorso 7 marzo, ha fatto seguito al summit dei 27.Costa e von der Leyenhanno espresso "l'ampio sostegno del Consiglio europeo per mettere l'Ucraina in una posizione di forza in vista del raggiungimento di una pace giusta e sostenibile. Al Consiglio europeo - hanno sottolineato - i leader dell'Ue hanno accolto con favore il fatto che l'Ucraina sia pronta per un cessate il fuoco completo. Hanno sottolineato che la pace non deve premiare l'aggressore e che la pressione sulla Russia deve essere intensificata".
"I leader dell'Unione europeahanno lodato l'iniziativa di Francia e Regno Unito di formare una coalizione di volenterosi volta a definire il sostegno all'esercito ucraino e le garanzie di sicurezza che i Paesi europei possono fornire", ha spiegato Costa e von der Leyen.
I vertici comunitari, nel corso della videoconferenza, hanno presentato i meccanismi di finanziamento proposti per gli investimenti necessari nelladifesae le opportunità che ne derivano per i Paesi partner, spiega una nota del Consiglio.
"Il primo - la clausola di fuga nazionale - libererà fino a 650 miliardi di euro di spazio fiscale nei bilanci nazionali degli Stati membri. Non sarà soggetta a condizioni in termini di origine delle attrezzature di difesa. Le attrezzature militari dei Paesi partner potranno quindi beneficiarne direttamente. Il secondo è lo strumento "Safe", con prestiti fino a 150 miliardi di euro. Norvegia e Islanda possono già partecipare direttamente, essendo membri del mercato unico dell'Ue. Altri Paesi, come il Regno Unito, il Canada o la Turchia, possono fornire immediatamente fino al 35% di un prodotto per la difesa. Per aumentare la partecipazione industriale oltre il 35%, sono necessari un partenariato per la sicurezza e la difesa e un successivo accordo di associazione", conclude la nota.