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Seicento militari con mezzi innovativi all’esercitazione di Passo Fedaia sui "nuovi scenari bellici"

Davanti al ministro Crosetto l’evento conclusivo delle due settimane di addestramento: coinvolti reparti altamente specializzati



TRENTO. Si è conclusa a Passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, l'esercitazione "Stella alpina", un'addestramento di due settimane ai piedi della Marmolada che ha coinvolto più di 600 militari dell'Esercito provenienti da reparti altamente specializzati. All'evento conclusivo dell'attività erano presenti anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il capo di Stato maggiore, Carmine Masiello.

"Le operazioni di combattimento odierne hanno mutato forma e schemi sul campo. Da un lato abbiamo capacità e sistemi d'arma che ben conosciamo a cui si aggiungono forme di conflitto quasi dimenticate, come il combattimento in trincea e i campi minati. Dall'altro lato ci sono l'impiego di tecnologie avanzate come droni, missili ipersonici, munizioni intelligenti, sistemi d'arma che operano nello spazio elettromagnetico, nel dominio cibernetico e attraverso quello spaziale. Un condensato di passato e futuro che pone allo strumento militare terrestre sfide decisamente complesse per fronteggiare le quali l'Esercito italiano deve essere pronto", ha detto Masiello. L'esercitazione è stata programmata per mostrare il processo di adeguamento capacitivo e di innovazione tecnologica che l'Esercito sta portando avanti per fronteggiare le minacce degli attuali scenari di guerra e le sfide connesse con le nuove frontiere di confronto. Tra gli obiettivi principali dell'addestramenti, vi erano lo dispiegamento di sistemi, mezzi ed equipaggiamenti appena entrati in servizio o in via di acquisizione. Nell'attività è stata svolta un'azione tattica per la riconquista di una diga.

All'iniziativa ha preso parte anche il neocostituito 9/o Reparto sicurezza cibernetica "Rombo", che ha realizzato una serie di misure di protezione cibernetica ed elettromagnetica (la cosiddetta "bolla tattica"), mentre erano presenti unità di fanteria, cavalleria, artiglieria e genio della brigata alpina "Julia", le forze speciali del 185/o reggimento paracadutisti ricognizione ed acquisizione obiettivi ed elicotteri dell'aviazione dell'esercito. Sono stati impiegati sistemi a pilotaggio remoto, nuove tecnologie di comunicazione, sistemi di difesa anti-drone, mezzi e sistemi d'arma a guida autonoma, strumenti di acquisizione delle minacce supportati dall'intelligenza artificiale e sistemi di comando e controllo avanzati.













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