Forte rischio di valanghe in Piemonte: «Molto grandi, potranno avanzare fino a molto lontano». Grado “marcato” in Trentino e Alto Adige
Le nevicate abbondanti degli ultimi due giorni impongono la massima attenzione per chi sale in quota anche nella nostra regione: hanno causato accumuli fino a 160 centimetri
TORINO. E' classificato come "forte" (grado 4 sulla scala europea che arriva a 5) il rischio di valanghe su gran parte dell'arco alpino piemontese, dalle Alpi Cozie alle Lepontine. A determinarlo le abbondanti nevicate delle ultime 48 ore, tuttora in corso, con neve fresca che alla fine dell'ondata di maltempo determinerà un accumulo fino a 160 centimetri oltre i 2.400 metri di altitudine.
"Con le nevicate, specialmente sui pendii ripidi - avvisa il bollettino valanghe di Aineva - sono previste numerose valanghe asciutte e umide di grandi dimensioni. All'interno del manto di neve vecchia si trovano isolati strati fragili. Le valanghe possono anche coinvolgere il manto di neve vecchia e raggiungere dimensioni molto grandi. Dai bacini di alimentazione in quota le valanghe avanzeranno insolitamente lontano".
Valanghe.report dell’Euregio indica grado 3 “marcato” in tutto l’Alto Adige e sui principali gruppi montuosi del Trentino: Adamello, Brenta, valli di Sole, Peio e Rabbi, val di Fassa, Lagorai, Pale di San Martino e Latemar. Necessaria la massima attenzione per chi sale in quota, ma è sconsigliato intraprendere scalate finché permarrà l’attuale situazione.
(foto repertorio Ansa)